Il batterista dei Secret Sphere ci tiene compagnia quest’oggi con un’interessantissima panoramica del ROCKIN1000.
-Ciao Marco! Benvenuto sulle pagine di www.heavy-metal.it! Che ci dici di questo ROCKIN1000?
Ciao Laura, grazie mille è un piacere. Che dire sul Rockin’1000 che non abbiamo già detto in tanti… personalmente rimarrà un’esperienza unica vissuta in prima persona, qualcosa che non potrò mai dimenticare. Sono sicuro che fra anni ricorderò anche piccolissimi dettagli di quella giornata.
-Com’è nato e come si è evoluto questo progetto?
Questa domanda bisognerebbe farla al buon Fabio Zaffagnini, ideatore e sostenitore del progetto (nonché eroe nazionale, per me!!). Da quel che ho capito, non è stato altro che un’illuminazione, un’idea folle apparsa nella mente di una persona creativa e sicuramente testarda, ma comune e semplice come potremmo essere noi due. Non è stato un’idea nata da associazioni ricche di fondi da investire o simili, solo una persona, che ha portato avanti questa pazzia assieme ad amici, che lo hanno sostenuto dal primo momento. Credo sia nato tutto così…. ‘Che Bellissimo’!
-Quando hai deciso di prendervi parte?
Sarà stato febbraio o giù di li, mi ricordo che vidi la pagina Rockin’1000 sponsorizzata su Facebook. La aprii per saperne di più (il nome e la descrizione mi avevano incuriosito), ricordo che pensai subito: “C***o, che figata! Idea spettacolare!” e decisi di mandare la mia candidatura, che non prevedeva altro che la compilazione di un normalissimo form e l’invio di materiale video di una mia performance. Mesi dopo mi arrivò la mail dove l’organizzazione si complimentava con me, in quanto selezionato a far parte dei 250 drummer. Nonostante le perplessità ed il viaggio a carico mio fino a Cesena, decisi di andare. Non ero sicuro dell’effettiva serietà del progetto, ma d’altra parte sapevo che se fosse stato professionale come la presentazione me ne sarei pentito a lungo. Ho fatto la scelta giusta.
-In 1000 su un unico pezzo… Idea alquanto bizzarra! Ma il risultato ha fugato ogni tipo di dubbio in merito: siete stati grandi! In che modo è avvenuta la preparazione all’evento? Sia tua come singolo che… di gruppo!!!
Io personalmente ho solo ascoltato più volte la canzone ‘Learn to Fly’ i giorni precedenti (ascolto i FF da anni). Interessante ed impegnativa la preparazione all’evento: tutti i batteristi dovevano presentarsi tra le 8.30 e le 10.00 di domenica mattina per scaricare e posizionare il proprio strumento all’interno dell’area assegnata, successivamente bassisti, chitarristi e cantanti, il tutto fino alle 13.00 circa. Intorno alle 14.00, con l’arrivo del direttore Marco Sabiu, abbiamo iniziato le prove, durate più o meno quattro ore. Chiaramente nessuno di noi aveva mai suonato ad altre 999 persone, naturale bisognasse provare ripetutamente il brano per arrivare ad un buon risultato, prima a scaglioni per singolo strumento, infine tutti assieme.
A livello, diciamo così, batteristico, hai incontrato delle difficoltà?
Personalmente no, nessuna difficoltà particolare. Come ho detto, conosco la band e la canzone da tempo. Andando un po’ più sul ‘tecnico’, tutti quanti avevamo delle cuffie wireless con all’interno il click del brano e lo stesso in versione midi. Effettivamente il segnale non era altissimo, fortunatamente non mi separo mai dai miei in-ear monitor Shure, non ho fatto altro che collegarli alle cuffie e seguire il tutto senza particolari problemi.
Hai conosciuto il capoccia del ROCKIN1000? Cosa dev’essergli preso per essersi inventato un’idea simile?
L’ho incontrato non appena arrivato sul posto la mattina di domenica, sono andato da lui per stringergli la mano e per fargli i complimenti. Mi ha risposto con il sorriso chiedendomi da dove venivo e che strumento avevo portato con me. Abbiamo scambiato due parole veloci di circostanza, anche perchè non volevo certo trattenerlo a lungo. Mi ha salutato indicandomi uno stand, specificando: “Non andare da quel piadinaro perchè è uno str***o!!”. Ovviamente scherzava. E’ stato bello toccare con mano la semplicità e la genuinità di una persona, un incontro piacevolissimo.
La registrazione del video dev’essere stata realizzata con supporti di livello più che superiore… è stata una “buona la prima”?
No assolutamente no ahahah. Abbiamo registrato diverse take della canzone per ottenere il miglior risultato possibile.
Come si è articolata la giornata della registrazione del video?
Ci sono state due differenti sessioni di registrazione: prima audio, poi video. Quello che tutti noi vediamo su YouTube non è altro che il montaggio delle due cose assieme. Le riprese audio sono state suddivise nel seguente ordine: prima registrazione della canzone strumentale, poi registrazione delle sole voci, infine tutti assieme. Video invece sono state necessarie ben sei riprese per raccogliere quanto più materiale valido possibile. La giornata è terminata intorno alle 19.30-20.00 con l’appello finale di Fabio, inutile dire che eravamo tutti stremati, ma già sapevamo quanto gigantesco era stato quello che avevamo appena fatto tutti insieme.
Che cosa ti ha lasciato quest’esperienza?
Non dimenticherò mai quello che ho provato il giorno 26 luglio 2015. Ho esperienza come musicista dal vivo ed in studio da molti anni ormai, non pensavo che vivere una giornata simile potesse emozionarmi a tal punto. Mentre suonavo il brano mi guardavo intorno e vedevo solo batterie, solo batteristi, tutti coordinati perfettamente… quasi non ci credevo, ero emozionato come un bambino al parco giochi, sensazione indimenticabile. E’ stato fantastico vedere tutte queste persone, giunte da ogni parte d’Italia, unite per un unico scopo, un solo grande obiettivo. Ho capito ancora una volta il potere della Musica, quanto sia importante per me e per tantissimi altri, quanto sia capace di unire centinaia e centinaia di persone le cui strade probabilmente non si sarebbero mai incontrate, ma che da quel momento si riconosceranno come ‘fratelli’ solo per aver dato vita assieme a qualcosa di mai realizzato prima, qualcosa di immenso. Non smetterò mai di emozionarmi per tutto questo, mai.
Marco Lazzarini e i Foo Fighters: cosa ti lega a questa band?
La mia ‘prima volta’ fu nel 2002 credo, su Mtv passò il video del brano ‘All My Life’. Ad essere sincero, subito non mi fece nemmeno impazzire. Fu amore a primo ascolto invece per il successivo singolo Times Like These, che canzone ragazzi. E la versione acustica? Ancora più emozionante. Da quel momento cominciai ad ascoltarli prima occasionalmente, poi con più continuità. Non sono assolutamente la mia band preferita, probabilmente non appare nemmeno nella mia personale top 20, ma nutro una stima enorme per Dave Grohl e per la sua storia. E comunque al di la dei gusti personali, ha sempre scritto delle canzoni stupende e vincenti.
Grazie mille per essere stato con noi e a presto!
Grazie a te per l’intervista e per lo spazio concesso, un saluto a tutti i lettori di heavy-metal.it, non smettete mai di credere in quello che per voi conta davvero!