Tempo di guardare al passato, tempo di ritrovare le proprie radici, quelle di un sound violento ed annichilente creato ed inventato negli anni ’80 nella Bay Area e poi sbarcato poco dopo in terra di Germania. Si parla ovviamente del thrash, musica che sta vedendo un fiorire di nuove band sgomitanti e richiedenti spazio in una scena metallica che cerca di tornare ai fasti degli anni d’oro e gli S.L.U.G.S. ne rappresentano il lato più in-your-face e meno incline ai compromessi (per quanti possano essercene nel thrash propriamente detto…). Venom, Slayer e soprattutto Kreator e Sodom rappresentano tutto quello che c’è da sapere prima di avvicinarsi a “Sons Of The Wicked”, visto che al suo interno non troverete nulla che queste band non abbiano saputo già fare. Eppure il fascino del passato riaffiora alla grande nei dieci brani ad opera di questo quartetto di Latina, tanto da far superare in poco tempo la totale mancanza di personalità ed il fatto che pezzi come “Rise”, “Vendetta” o la titletrack stessa siano solo canzoni scippate da un gruppo thrash a caso vissuto negli anni ’80. Ed allora, una volta concluso l’ascolto di questo disco, che cosa rimane? Beh, rimane la voglia di riappropriarsi di un sound che, fino a qualche tempo fa, rischiava di andare disperso nei meandri della memoria e che invece oggi possiamo ritornare ad apprezzare grazie al provvido intervento di band come gli S.L.U.G.S., i quali ci riportano alla mente suggestioni di un periodo che magari non abbiamo nemmeno vissuto di persona per banali motivi anagrafici. Speriamo che gruppi di valore come questo riescano in tale intento, perché anche in Italia avevamo le nostre glorie in merito, Bulldozer per primi, ed è giusto che anche loro vengano tributati delle meritate lodi. In alto il nostro saluto!