Quello dei Sabaton è un nome sicuramente già noto agli appassionati del “true metal”; questo “Coat Of Arms”, sesto studio album di recentissima pubblicazione, è un disco di importanza strategica nella discografia degli svedesi; innanzitutto è il primo sotto l’egida della Nuclear Blast la quale, a dimostrazione della fiducia riposta nella band, non ha badato a spese mettendo su un battage pubblicitario di prim’ordine. Inoltre la band ha in preparazione un tour autunnale in compagnia dei Blind Guardian per un’accoppiata che si preannuncia micidiale. Se proprio vogliamo, possiamo aggiungere che il disco ha raggiunto la top 20 della classifica generale in Germania ed ecco che la cosa assume, come dire, tutta un’altra prospettiva. Gli svedesi fanno sul serio eccome.
Va detto che a livello musicale non molto è cambiato rispetto alle precedenti release; anzi, non è cambiato proprio niente. La ricetta è infatti la stessa che ha portato fortuna a dischi come “Attero Dominatus” e il concept “The Art Of War”. “Coat Of Arms” si articola fra anthemiche marce epic/power, talvolta prevedibili alla stregua della titletrack posta in apertura, e pezzi dai ritmi più sostenuti, a parer mio i più azzeccati del lotto (su tutte la possente “Midway”), ma sempre e comunque accompagnati da lyrics incentrate sul tema della guerra.
Proprio i testi a sfondo storico militaresco costituiscono un valido motivo di interesse, un modo inusuale per ripercorrere in musica le gesta di tanti tragici capitoli della storia recente: titoli come “Midway”, “Wermacht”, “Final Solution”, “Saboteurs” non lasciano adito a dubbi in tal senso.
L’accento un po’ approssimativo del cantante e le melodie talvolta un po’ pacchiane non sminuiscono affatto l’impatto complessivo di un disco che non mancherà di avere la sua buona dose di adepti e che, c’è da scommettere, in sede live avrà successo garantito. Non proprio una new sensation dunque, ma un lavoro onesto e accattivante che ci sentiamo di suggerire a tutti gli amanti del metal classico.