Rock And Roll, Milano – 21/10/2011
Grande serata all’insegna del metallo più cazzuto e puro al Rock And Roll di Milano, che vede protagonisti i tedeschi Sacred Steel, band di culto del metal più becero e intransigente.
Di supporto una band italiana davvero valida come gli Alltheniko, già al terzo studio album e con diverse esperienze live, sia in Italia che all’estero.
Da citare assolutamente anche i gruppi d’apertura, i Ruler e i Prodigal Sons, band molto giovani che, se sapranno crescere, sicuramente potranno dire la loro nell’affollato panorama metal tricolore.
ALLTHENIKO
Gli Alltheniko sono una delle più solide realtà del metal underground tricolore, grazie al loro heavy-tharsh dal forte impatto.
Purtroppo quando i ragazzi vercellesi salgono sul palco, il locale è quasi vuoto e l’acustica, specie a inizio show, non è delle migliori…
Nonostante circostanze non propriamente esaltanti, la band offre ugualmente uno show molto professionale e preciso, come sono soliti fare.
Gli Alltheniko per questa serata scelgono di proporre maggiormente i brani tratti dall’ultimo album “Millennium Re-Burn”. Si parte quindi con Spirit Of The Highway, brano metallico davvero riuscito grazie a una ritmica trascinante e una parte vocale alquanto ficcante. No More Fear è una song di metal arcigno caratterizzata da alcuni versi in italiano e da un ottimo solo di chitarra.
La prestazione del combo vercellese è davvero buona e compatta: si vede che il trio è affiatato e rodato da diverse esibizioni dal vivo. La band sciorina i propri pezzi, per altro tutti ben concepiti, cercando di coinvolgere il pubblico presente.
Seguono altri brani tratti da “Millennium Re-Burn”, come la tellurica Reburn o la classicheggiante Hide In The Dark, ma il pubblico sembra scaldarsi (finalmente) in chiusura con l’inno metal Feel The Power e il conclusivo classico Thunder And Steel.
A dispetto degli inconvenienti citati in apertura, gli Alltheniko portano a termine un buono show, ricevendo poi anche i complimenti dai Sacred Steel. Bene così.
Setlist Alltheniko
Spirit Of The Highway
No More Fear
In The Name Of The Cross
Re-Burn
Hide In The Dark
Feel The Power
Thunder And Steel
SACRED STEEL
Quando i Sacred Steel salgono on stage un discreto manipolo di metallari si assiepa davanti al palco, inneggiando con dei cori i propri beniamini. I nostri iniziano lo show con la veloce Army Of Metalheads: ed è subito un tripudio di headbanging e pugni alzati. La band ha un impatto impressionante e il suono è abbastanza chiaro ma al contempo molto potente. Come è ovvio, l’attenzione viene riversata maggiormente sul frontman, il singer Gerrit Mutz, amato/odiato per il suo particolare timbro di voce. Ma il resto della band non è da meno, specie il giovane chitarrista Jonas Khalil, dall’aspetto da “bravo ragazzo” ma completamente trasformato e indiavolato sul palco! Vero martello compressore, inarrestabile, il batterista Mathias “Matze” Straub.
Il brano seguente è un classico del combo di Ludwigsburg, la mitica Battle Angel, dal primo album “Reborn In Steel”! Pubblico decisamente infiammato che partecipa attivamente cantando assieme alla band il ritornello di questo epico pezzo di metallo. Open Wide The Gate è uno dei brani più eclettici dei Sacred Steel, che alterna sia parti classiche che cantato in growl. I ragazzi in prima fila sono letteralmente scatenati e ormai padroni dell’asta del microfono usata da Jonas per i cori! Altro highlight della serata, la riproposizione di Lust For Blood, dal terzo album della band “Bloodlust”, gemma di metallo incontaminato, veloce e distruttivo, sputato in faccia al pubblico con estrema ferocia. Splendida esecuzione della band!
È la volta ora di Broken Rites, primo brano tratto dal ultimo album “Carnage Vicotry”, uno dei miei pezzi preferiti, che parla della pedofilia che tra i membri ecclesiastici. Seria presentazione da parte di Gerrit che sarà poi autore di una prestazione aggressiva a suon di fuck presenti nel pre-coro della song in questione. Significativo il momento in cui il singer si mette a cantare in ginocchio, scimmiottando una preghiera.
Si prosegue poi con due brani dalle tematiche più leggere, tratti dall’album “Slauther Prophecy”, la classica Sacred Bloody Steel e la slayeriana Faces Of The Antichrist, introdotta in maniera alquanto ironica da Gerrit.
Il concerto coinvolge totalmente il pubblico che ormai canta tutti i brani e sembra quasi riversarsi sul palco! Dal canto loro i Sacred Steel paiono assolutamente compiaciuti e divertiti nel riproporre i propri brani, dando allo show i connotati di una rimpatriata tra vecchi amici! Si percepisce chiaramente la voglia della band di divertire di divertirsi assieme ai ragazzi presenti al Rock And Roll. È così che seguono la classica Blood Of My Steel, in cui Gerrit racconta di come la band non ami molto suonarla a dispetto del fatto che il brano sia molto apprezzato dai fans, e la speedy (ma va?!) Maniacs Of Speed, introdotta ironicamente dal cantante prima come come pezzo acustico e poi come “ballad veloce”. Ottimo il solo di chitarra, decisamente “malato”!
Grande performance della band in Carnage Victory, brano che ci conduce tra gli orrori della guerra. Molto sentita l’esibizione di Gerrit, specie nel toccante finale acustico: Among the ruins / An orphaned child / Peace through genocide. Di tutt’altra pasta l’aggressiva Slauther Prophecy, cantata praticamente tutta in growl!
Da qui in poi i Sacred Steel sono costretti ad accelerare i tempi, a causa dei ben noti limiti d’orario dei locali milanesi per le band che suonano dal vivo. Si prosegue quinti a tutta velocità con l’inno Heavy Metal To The End, cantato a squarciagola dal pubblico, e con la doomy Denial Of Judas, uno dei pezzi migliori da “Carnage Victory”. Sul finale la band è costretta a eliminare un brano in scaletta. Gerrit infatti chiede al pubblico di scegliere tra Battle Cry (degli Omen) e Wargods Of Metal: i cori di assenso sono tutti per la seconda e quindi viene suonata una versione devastante del classico in questione, col pubblico totalmente esaltato!
Ottimo show per i Sacred Steel, band magari non conosciutissima ma in grado di proporre live come questo, in cui ci sono tutti gli ingredienti che un vero show metal deve avere: sudore, impatto, potenza, conditi da sana ironia e divertimento.
Sacred Steel’s gonna kick your ass!
Setlist Sacred Steel
Army Of MetalHeads
Battle Angle
Open Wide The Gate
Lust For Blood
Broken Rites
Sacred Bloody Steel
Faces Of The Antuchrist
Blood Of My Steel
Maniacs Of Speed
Carnage Victory
Slaughter Prophecy
Heavy Metal To The End
Denial Of Judas
Hammer Of Destruction
Wargods Of Metal