Davvero un gran bell’album questo “Network” dei canadesi Saga; giunti al loro ventiquattresimo album (pochi pochi eh!?) la band (che durante i suoi primi anni di attività diede vita a fantastici dischi progressive rock che ispirarono bands quali IQ, Pendragon, Pallas) non ha mai smesso di affascinare i propri fans con accattivanti melodie di tastiere e ritornelli iper-melodici e facilmente memorizzabili (vero trademark del gruppo).

Ma passiamo all’album…in effetti dai primi lavori (eccellenti dischi prog rock) la differenza si nota eccome: le composizioni più studiate e ragionate (probabilmente anche più tecniche) degli esordi sono state pressoché abbandonate per dedicarsi ad un approccio più commerciale e diretto (ciò non toglie che la qualità della musica dei Saga rimanga comunque elevata eh!).

E’ per questo infatti che, nonostante il genere non mi appassioni molto, ho trovato degli spunti in spirito progressive rock incredibilmente interessanti e passaggi di classe; intelligente l’uso delle tastiere (che fanno da padrone di casa lungo tutto l’album) che sono utilizzate in maniera tale che non rendano goffe le composizioni (cosa non da poco, soprattutto per questo genere, al quale spesso viene appioppato l’aggettivo “Symphonic” per la massiccia presenza di keyboards…quando di sinfonico magari non ha proprio nulla).

Tra gli highlights del disco da menzionare è di certo la prima magnifica “On The Air” che rispecchia esattamente quanto detto prima; al tutto va aggiunto un guitar-work molto efficace ed un drumming a cura della new-entry del gruppo Christian Simpson, che a giudicare da ciò che si può ascoltare nella song (e durante tutto l’album) sembra essersi perfettamente inserito nel resto della line-up.

Certamente degna di nota è la catchy “I’m Back”, track che si distingue forse un po’ più dalle altre per intensità grazie ad un potente apporto di chitarre più “pesanti” rispetto alle rimanenti tracce.

Il passaggio dal neo-progressive rock degli esordi all’Art Rock dei moderni Saga ha probabilmente giovato alla band, in quanto ha fatto e fa tutt’ora emergere il lato più dolce (ed a volte struggente) della band (cfr. “If I Were You” o “Believe”, splendidi episodi ricchi di malinconica dolcezza).

Saga è dunque un album dalle molteplici tinte, dai tanti colori e dalle svariate sfumature; un cd pronto ad emozionare, stupire ed anche a farvi innamorare di un genere (l’Art Rock) che magari qui in Italia non ha proprio preso piede (o se l’ha preso non l’ha preso nella maniera migliore).

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