Secondo disco per i Saidian che dopo l’ottimo debutto “…For Those Who Walk The Path Forlorn” tornano con un album che si allontana un pochino dal sound tipicamente Royal Hunt che aveva contraddistinto il precedente disco andando ad abbracciare sonorità più vicine a band quali Edguy, Stratovarius e Freedom Call.
Forse già molti di voi avranno storto il naso pensando che i Saidian siano una band clone e priva d’inventiva: in realtà questo è in parte vero in quanto attraverso i brani di “Phoenix” si percepisce moltissimo l’influenza delle band appena citate. Tuttavia i nostri hanno quella marcia in più che rende ogni brano coinvolgente ed intrigante tenendo, almeno nel mio caso, l’ascoltatore incollato allo stereo grazie proprio a melodie fresche e d’impatto che coinvolgono sin dal primo ascolto andandosi subito a piazzare in testa. La parte del leone, ancora una volta, è affidata al tastierista e fondatore Markus Bohr il quale ci regala una prova molto buona con il suo strumento, impreziosendo con tappeti e solos i già
accattivanti riff presenti all’interno del disco. Vincente è poi l’utilizzo dei cori, maestosi ed epici, che irrompono prepotentemente durante l’avanzare dei brani. Pezzi veloci e diretti si alternano a composizioni più cadenzate e lente come l’ottima opener “Ride on a phoenix” mid tempo piuttosto coinvolgente, misto ad un sano e robusto hard rock, che va a richiamare sin da subito la band di Tobias Sammet ma che risulta alla fine dotata di una propria personalità.
Certo, forse la somiglianza con gli Edguy è un po’ troppo evidente, basta ascoltare la ballad “See the light” o ancora le splendide “Praise the Lord” o la sparata “Fallen Hero” per domandarsi se questo disco non sia una specie di clone di Theatre of Salvation.
A ogni modo sin dal precedente album i Saidian sono stati in grado di colpirmi ed emozionarmi con i loro brani. In Phoenix non troverete nulla di nuovo, solo moltissima melodia e tanto tanto power metal sinfonico. Se vi piace il genere e non v’interessa la somiglianza con gli Edguy e Stratos allora prendete pure questo disco, altrimenti, come dico sempre, risparmiate i vostri soldi e comprate altri album che vi possono maggiormente soddisfare!