“Five Shots From Underground”: Cinque domande Cinque al Top Demo di Heavy-Metal.it !
Salve ragazzi, raccontateci la vostra storia e presentate il gruppo.
Hrim: Il gruppo è nato nell’estate del 2002 e da allora ha subito notevoli mutazioni, sia di line up che stilistiche. Al nostro attivo abbiamo “Lex sacrata”, un demo pubblicato nel 2003 con la vecchia line up, e “Omnes eiura deos”, un 7” su vinile, di recente pubblicazione, che vede l’esordio in studio dei nuovi componenti. Purtroppo un anno e mezzo dopo la pubblicazione del demo, proprio mentre eravamo in piena promozione live, ben tre membri della vecchia line up ci hanno abbandonato per vari motivi e io ed Amon (basso e voce) siamo rimasti gli unici membri originali a portare avanti i Sakahiter. Abbiamo reclutato L.P. Megerah (chitarra) ed EversoR (batteria) e abbiamo rimesso tutto in moto, registrando appunto “Omnes eiura deos” e riprendendo l’attività live facendo entrare in line up Flauros come secondo chitarrista. Nel frattempo stiamo componendo i nuovi brani che andranno a finire su un full length di prossima pubblicazione…
Su cosa basate principalmente i vostri pezzi e quali sono i vostri punti di riferimento?
Amon: I pezzi sono basati per lo più su un modello di sound e su atmosfere che abbiamo delineato nel corso degli anni e che poi vanno adattate e personalizzate a seconda delle sensazioni e delle impressioni che di volta in volta i vari riff che componiamo ci suscitano…
Hrim: Musicalmente abbiamo provato a fondere nella maniera più personale possibile quello che più ci ha colpito dello stile black metal svedese con le cose migliori dello stile norvegese. Nelle nostre composizioni puoi tranquillamente e con facilità ritrovare entrambe le cose, oltre naturalmente a forti influenze thrash e death.
Cosa non ti piace del metal in Italia e cosa cambieresti?
Hrim: Sicuramente il tarlo peggiore delle scena italiana (chiamiamola così, anche se ha ben poco di ‘scena’) è l’invidia. Raramente c’è cooperazione tra le band, per lo più ognuno pensa solo a portare acqua al suo mulino e se può incularti non ci pensa due volte. Questo penso sia dovuto anche all’eccessivamente elevato numero di band presenti che effettivamente intasano un po’ tutto. Per fortuna non sempre è così e spesso e volentieri si vengono ad instaurare rapporti di amicizia e di fiducia con altri gruppi organizzando date live, split, compilation o quant’altro possa servire a far crescere l’underground…
Amon: L’invidia delle band, la presunta superiorità, l’ignoranza, la falsità di numerosi individui che rovinano la scena e intaccano i rapporti tra le band e l’immagine stessa del genere. Ribadisco, come già fatto in altre interviste, che ci sono troppi ‘bimbi mascherati’ e ‘cartoni animati viventi’ che inquinano la scena con la loro presenza e la loro patetica ipocrisia.
Miglior gruppo italiano e più sopravvalutato gruppo italiano?
Hrim: Nonostante l’esterofilia abbia continuamente regnato in Italia, qui da noi ci son sempre stati ottimi gruppi, dai più grossi (Death SS, Bulldozer, Necrodeath, Schizo, Undertakers, Sadist…) a quelli underground, sia vecchi che nuovi… basti pensare a gruppi grandiosi come Electrocution, Excidium, primi Detestor, Glacial Fear o i meno vecchi Coram Lethe, Illogicist, Frostmoon Eclipse, Grimness, Zora e via dicendo… Gruppi troppo sopravvalutati non ne vedo molti, a parte forse Lacuna Coil che detesto per la loro non appartenenza al metal, mentre tra quelli underground più che parlare di sopravvalutazione direi che il discorso è diverso. Spesso vanno avanti gruppi per meriti che esulano da quelli musicali, solo perché hanno gli agganci giusti o riescono a vendere fumo, ma preferisco non fare nomi, non mi piace innescare micce e creare attriti… preferisco andare avanti per la mia strada, magari suonare anche meno di altri o avere minor visibilità, ma essere sicuro di non aver mai mafiato per aver ottenuto quello che ho…
Cosa ti ha dato la musica e cosa vorresti darle tu?
Amon: Mi ha dato moltissimo… adoro la musica sotto ogni punto di vista e mi accompagna in ogni minuto della giornata, oltre che in ogni pensiero. Tutto ha una colonna sonora che rafforza ogni sentimento amplificandolo o cercando di affievolirlo… Alla musica io ho dato me stesso e continuerò a donargli il mio pensiero e la mia voce.
Hrim: A me la musica ha dato e continua a dare TUTTO. Io sono malato, vivo in funzione della musica, che sia ascoltata, suonata, scritta, letta, per me non esiste momento della giornata privo di musica. Cosa vorrei darle? Provo a fare qualcosa nel mio piccolo per diffonderla, farne capire la bellezza e l’importanza. Se ci pensi ogni momento della nostra giornata ha un sottofondo musicale/rumoristico, fa parte di noi dalla notte dei tempi, anche se purtroppo non tutti riescono ad accorgersene e a capire quanto sia fondamentale… L’importante è non fossilizzarsi e fissarsi con un solo genere, perché la bellezza della musica è proprio quella di essere varia e quindi di poter accompagnare ogni nostro stato d’animo con note adatte a quel momento lì, che siano tristi, allegre, decadenti o incazzate, non importa, ci sarà sempre un brano musicale adatto ad ogni momento della nostra giornata…