Cari lettori di Heavy-Metal.it, sono pronto, dopo una stressante giornata di lavoro, a scambiare quattro chiacchiere con i Sanctity, durante la tappa italiana del loro tour a supporto dei Trivium e degli Annihilator.

Prima di tutto grazie del tempo che avete deciso di concederci, dato che sia per te che per il resto dei ragazzi del gruppo questo è un giorno interminabile. So che questa è una domanda che ti avranno fato milioni di persone, ma sono curioso di sapere chi ha deciso di chiamare la band Sanctity e soprattutto quando esattamente avete deciso di chiamare in questo modo la band.
S: Posso dire che abbiamo cominciato a ragionare sul nome da dare alla band sin dai nostri primi show, in quanto stavamo cercando un nome che esprimesse non tanto un luogo sicuro quanto un vero e proprio concetto di sicurezza. Però non ricordo esattamente a chi è venuta l’idea di chiamare la band così.

Questa è la prima volta che suonate in Italia?
S: Sì. Non ci è mai capitato di suonare qui. Dobbiamo ringraziare i Trivium e gli Annihilator se abbiamo l’occasione di esibirci dinanzi al glorioso pubblico europeo ma soprattutto italiano.

Quali sono le vostre aspettative dal pubblico stasera?
S: Speriamo che abbiano voglia di sbattersi e di far casino. Noi adoriamo il pubblico quando lo vediamo muoversi. Ci carica a mille e riusciamo a dare il meglio di noi stessi.

Beh, allora siete nel posto giusto, dato che chi frequenta questo posto viene principalmente per divertirsi e per fare casino. Se doveste fare un bilancio della vostra carriera, quali sarebbero i momenti migliori e quelli peggiori?
S: Il momento più terribile è stato quando il luogo dove dovevamo suonare è stato colpito da un uragano ed abbiamo dovuto smontare tutta l’attrezzatura prima che venisse spazzata via. Lì abbiamo fatto le ore piccole perché abbiamo dovuto addossarci tutto il lavoro che di solito fanno i nostri tencici. Al contrario il momento migliore è stato quando ci hanno detto che saremmo andati in tour con gli Annihilator.

Cosa rappresenta per te essere in tour con Trivium ed Annihilator?
S: Per noi è un vero onore suonare con loro. Non capita tutti i giorni di affiancare dei gruppi famosi in giro per il mondo. Ci è capitata questa chance e non ce la siamo lasciati sfuggire.

Se dovessi tracciare la tua line-up ideale, chi sceglieresti?
S: Questa è una domanda veramente difficile. Sicuramente come cantante vorrei Freddy Mercury o David Coverdale. Per il resto la scelta si farebbe troppo dura e vi ci vorrebbero dei giorni per decidere. Poi devo dire che mi trovo troppo bene in questa band per poter desiderare di suonare con qualcun altro.

Cosa o chi ti ha spinto a cominciare a suonare?
S: Diciamo che se ho cominciato a suonare devo ringraziare Jeremy London, il nostro batterista. Lui aveva in casa un basso e me lo ha regalato. Poi mi ha insegnato gli accordi base e mi ha detto: “Ora, caro il mio Derek, sono c…i tuoi. Fai diventare questo strumento un’arma da guerra”. E così è stato.

Quali sono i vostri progetti futuri
S: Dopo aver finito questo tour, ritorneremo negli States per comporre nuovo materiale.

Mi dai un tuo parere sulla scena metal europea e mondiale?
S: Guarda ormai la scena musicale è diventata un immenso calderone dove i gruppi spuntano come i funghi. Tra costoro c’è un 20% che ha tanta stoffa e grinta da vendere. Il problema grave è che questi ragazzini vogliono tutto e subito, mentre invece bisogna farsi il cosiddetto “mazzo” prima di cominciare a vedere dei risultati. Ed è allora che apprezzi ciò che riesci ad ottenere.

Ok. Vuoi fare un saluto agli amici di Heavy-Metal.it per concludere questa bella chiacchierata?
K: Con vero piacere. Vi ringrazio tutti per il continuo supporto che ci date. Senza di voi non saremmo nessuno. Speriamo che gradirete lo show di stasera e che il nostro album vi piaccia, dato che ci abbiamo messo dentro tutti noi stessi.

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