Fa piacere notare come un paese come la Polonia ogni tanto sia capace di distinguersi anche per generi diversi dal solito buon death metal, che è indiscussamente il suo punto di forza. In questo caso è il thrash metal a farla da padrone, tanto che dopo aver ascoltato il disco ho subito pensato: “Siamo sicuri che non sono americani?”. Sì, perchè i Saratan suonano thrash, di quello genuino e americano, nato negli anni 80 nella Bay Area. E lo fanno anche abbastanza bene. Nati nel 2003, sui palchi dal 2005, hanno subìto la perdita di uno dei membri a causa di un incidente stradale, poco dopo aver pianificato di registrare il primo demo. Deciso di proseguire, nonostante la chiara difficoltà, e trovato un adatto rimpiazzo, hanno pubblicato il fantomatico ep di debutto nel 2006, e il primo full-lenght quest’anno.
Il disco in questione è “The Cult Of Vermin”. Ben registrato, suonato veramente bene, si dipana quasi esclusivamente in mid-tempos marziali e accattivanti, guidati dalla voce del cantante/bassista Jarek. Proprio il frontman dona un notevole impatto alla proposta. Nel calderone di gruppi thrash che stanno emergendo negli ultimi anni è davvero difficile riuscire a spiccare senza risultare ripetitivi e troppo legati al passato. In questo caso le vocals così particolari e personali possono davvero rendere la band di Cracovia più facile da riconoscere. E non è poco.
Da segnalare, fra gli aspetti positivi, la preparazione dei quattro musicisti, specialmente per quanto riguarda la qualità di alcuni guitar solos davvero ispirati. Non ho apprezzato invece la mancanza della velocità. Certo non si deve per forza suonare veloci per convincere, ma alla lunga, in mezzo a tanti up e mid-tempos non ci sarebbe per niente stata male qualche bella sfuriata assassina sparata a mille. Avanti così quindi, sperando di avere un po’ più di varietà con la prossima prova in studio.