Fino ad oggi non avevo mai avuto la possibilità di ascoltare un disco dei Saratoga, band attiva in ogni modo sin dal 1995, tanto che il loro nome mi era totalmente sconosciuto. E’ quindi con particolare interesse che inserisco nel lettore cd “Tierra de Lobos” ultima fatica del quartetto spagnolo e…meraviglia! Mi ritrovo davanti ad un disco interessantissimo, fatto di puro heavy metal suonato con classe e grinta come poche band al mondo sanno fare.
“Tierra de Lobos” è un concentrato di potenza ed heavy metal: la band ci regala un’ora d’adrenalina, fatta di riff di chitarra devastanti, di una doppia cassa assolutamente martellante e “viva”, il tutto condito dalla voce di Leo Jiménez, personaggio da me mai sentito, ma dotato di una voce pazzesca capace di raggiungere acuti incredibili ma al tempo stesso di rivelarsi dannatamente aggressivo e sporco nella parti più tirate ed “estreme” dei brani. Caratterizzato da un produzione fresca e pimpante che garantisce una resa sonora di tutti gli strumenti assolutamente micidiale, sin dall’opener “Barcos de Cristal” siamo trascinati in un vortice continuo di velocità e melodia e bastano davvero pochi secondi per iniziare a dimenare la testa a destra e a manca. I brani si susseguono uno dietro l’altro senza un solo attimo di sosta, parola d’ordine heavy metal! “Necrophagus”, che vede nuovamente Jiménez salire in cattedra e proseguire a dettare legge come pochi cantanti sono in grado di fare e le seguenti “Contigo, sin ti” e “Ave Fenix” sono brani che si fanno largo come un fiume in piena lasciando dietro di sè solo devastazione, mentre “Quinto infierno” si svela una delle canzone più catchy dell’intero disco diversificata da un ritornello ruffiano che fa subito presa sull’ascoltatore. Riusciamo ad avere solo alcuni attimi di respiro con le due semi ballad, “Fe” e “Siento que no estas”, che spezzano l’andamento di un platter lanciato a mille anche se non riescono a tenere il passo con le altre composizioni sia per quanto riguarda il livello di qualità sia per quello del songwriting, davvero molto alto. Ancora tanto buon heavy metal con le restanti canzoni presenti sul disco e “Tierra de Lobos” si esaurisce con la tiratissima title track e la finale “Pura sangre” che continuano a tenere l’ascoltatore incollato allo stereo.
Insomma, “Tierra de lobos” è un bel disco che sicuramente saprà affascinare parecchie persone. Il metal spagnolo sta diventando sempre più una realtà consolidata e concreta all’interno del panorama musicale europeo e se esistono altre band simili, che si facciano pure avanti!