Scar Symmetry è un progetto che si presenta alla corte della Metal Blade vantando tra le proprie schiere nomi più o meno famosi della scena estrema scandinava tra i quali spiccano quelli di Jonas Kjellgren (Carnal Forge) ed Henrik Ohlsson (Theory In Practice). E’ innegabile che non ci troviamo davanti a cinque novellini che giocano a fare gli In Flames; l’esperienza c’è e si sente soprattutto in un sound che, pur aggrappandosi ai soliti nomi leader della scena, riesce a risultare in ogni istante fresco e diretto.
Su un tappeto tecnico più che solido vengono, quindi, tese tele già note agli amanti del genere che funzionano, però, bene nel loro obiettivo di risultare fatali per i meno desiderosi di novità. “Symmetric In Design” è un titolo non scelto a caso per l’album in questione che, pur non risultando mai noioso, rispetta con cinismo e precisione un omogeneità sia nella durata dei brani sia nella loro struttura che, per non tradire l’interpretazione moderna del genere, vuole riffone d’apertura veloce, growl alla Johan Liiva, chorus in clean vocals di facile assimilazione.
Ed è proprio la simmetria più volte auspicata dalla band il punto debole del sound, perchè ci mette poco a trasformarsi in prevedibilità che fa perdere punti ad un disco che anche nei momenti finali in cui può cominciare a risultare monotono sta ben facendo il suo lavoro. Qui ci sono i riff death/thrash violenti che incocciano con l’uso massiccio di sintetizzatori, ci sono vocals ruvide che sfidano quelle pulite, ci sono tutti gli ingredienti necessari a rendere il lavoro godibile e meritevole d’attenzione con qualche episodio che spezza la sopra citata simmetria per emergere dalla media.
Tra questi sicuramente l’opener “Chaosweaver” ed “Obscure Alliance”, veri e propri manifesti del suond degli svedesi che con un approccio più moderno offrono quel piccolo tocco d’originalita che manca al resto del lavoro.
“Symmetric In Design” è il solito disco che dividerà gli ascoltatori tra estimatori incantati e detrattori convinti di trovarsi davanti al solito cumulo di idee riciclate.
La verità è che il debut degli Scar Symmetry non rimarrà nella storia per aver rivoluzionato lo swedish, ma riesce ad emergere dal pentolone per la precisione chirurgica dei suoni e per la loro freschezza…perchè non dargli il giusto merito?