Nuovo disco per i Sentenced dopo lo stupendo Crimson (che ritengo essere uno degli album piu’ sottovalutati degli ultimi anni). Che dire? I primi ascolti mi avevano lasciato un po’ scettico, l’album mi sembrava muoversi su ritmiche troppo facili ed orecchiabili, con grandi probabilita’ di stancare subito…. e invece no!! Ad ogni ascolto l’entusiasmo e’ stato sempre maggiore, e piano piano Tcwl ha monopolizzato il mio lettore cd! La musica proposta e’ quella classica degli ultimi album dei Sentenced, quel Goth popettaro (ma dotato di schitarrate piu’ o meno improvvise) che tanto tira ultimamente. Il sound pero’ e’ stato spostato ulteriormente verso la facile assimilabilita’, e la riprova di questo e’ che la cavernosita’ della voce di Ville e’ stata quasi del tutto abbandonata (e questo mi dispiace, era un po’ il loro trademark…). Trovo che questo sia un po’ il difetto del disco, che in alcuni pezzi richiama un po’ troppo gli Him (che non mi piacciono) e il loro Love Metal, ma per fortuna i Sentenced dimostrano di avere un’anima e di essere di tutt’altro calibro rispetto al gruppo sopra citato. Il disco infatti ha dei pezzi davvero belli, come “Neverlasting” (quasi rock’n’rolleggiante in alcune parti, e alla fine c’e’ pure una strofa cantata con solo un battito di mani come sottofondo!!), “Blood & Tears” (che gioca a richiamare i Police…) o “Brief is the light” e “Excuse me while I kill myself” (le classiche canzoni dei Sentenced dal ritornello killer). Tutti i pezzi comunque sono buoni (anche se nessuno e’ al livello di una “Killing me,killing you”), a parte “Aika Multaa Muistoot (Everything is nothing)”, simil ballad che skippo spesso (molto meglio “No one there”, una semi ballad che e’ stata scelta come singolo apripista per l’album).
I testi sono il solito abc del suicidio,abbastanza ironici, ma nulla di eccezionale (all’inizio potevano anche essere interessanti, ma ora hanno un po’ stancato, soprattutto perche’ sembrano molto manieristici). La produzione non e’ male, ma non mi ha convinto del tutto, anche se non saprei dire di preciso cosa e’ che stona (forse le “schitarrate” non sono ben amalgamate col resto, ma non saprei dire se e’ proprio questo…), nulla di troppo grave comunque.
Nonostante l’artwork (curato da un membro della band,davvero ben fatto,consiglio di procurarsi l’edizione digipack simil libro!!!) sia molto freddo il disco risulta piu’ caldo rispetto al gelo e alla disperazione di Crimson (la cui grandezza non e’ stata replicata,ma era difficile…), che si presentava in maniera piu’ “calda”.
Insomma, in conclusione la band e’ riuscita a sfornare un disco di facile presa (non per nulla in Finlandia e’ in cima alle top ten!!), ma decisamente di buona fattura (e la prova di questo e’ il fatto che con gli ascolti l’apprezzamento cresce invece che diminuire). Forse dalle righe soprastanti sembro essere stato molto critico, ma dai Sentenced mi aspettavo molto, e alla fine il disco si merita pienamente il voto la’ sopra (sperando pero’ che i Sentenced in futuro non diventino la brutta copia di se’ stessi) candidandosi come probabile presenza nella mia top ten di fine anno.