Direttamente dal Brasile arrivano in Italia i Sepultura i quali, forti di un nuovo album, sono ora in tour con gli In Flames. In occasione della data di Milano della band brasiliana, H-M.it è pronta ad intervistare Andreas Kisser, Derrick Green e Paulo Jr, quest’ultimo praticamente muto e totalmente assente per tutta la durata della conferenza stampa. Ecco a voi le domande più interessanti che sono state sviscerate durante il corso di questa comune chiacchierata!
Com’è stato il responso per il nuovo album? Ve lo aspettavate? Siete contenti di com’è venuto l’album?
Andreas: Ad essere onesto non mi aspettavo una simile accoglienza riguardo al nostro nuovo album; siamo molto contenti perché in quest’album ci abbiamo messo tutte le nostre energie e le nostre idee e abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Questa volta non abbiamo avuto soltanto un grande album e una grande ispirazione, dovuta alla Divina Commedia, ma abbiamo avuto anche un buon manager e un’efficiente etichetta. Abbiamo tutti lavorato per lo stesso obiettivo e ci siamo potuti concentrare maggiormente sulla musica e siamo davvero molto contenti del risultato finale. Questo è il primo album che abbiamo prodotto noi stessi assieme ai nostri co-produttori, direttamente in Brasile ed è stata una meravigliosa esperienza. La Divina Commedia ha ispirato veramente tutto quello che è presente sull’album, dalla parte musicale alla parte visiva e lirica.
Cinque canzoni per l’inferno, cinque per il purgatorio e solo una per il paradiso. Come mai questa scelta?
Andreas: Beh, perché il paradiso non è completo, in “Dante XXI” il paradiso non è completo e noi vogliamo un po’ rappresentare il paradiso come lo spirito dei giochi olimpici…questo è il nostro paradiso in “Dante XXI”. Nei giochi olimpici, tutte le nazioni posso competere in una leale gara e nelle stesse condizioni, non c’è nessun simbolo che rappresenti la religioni, c’è un clima di pace e di fratellanza e tutte le razze e le nazioni mettono da parte le loro differenze per creare qualcosa di veramente e realmente positivo. Musicalmente è stato un gran cambiamento per noi: in questa canzone abbiamo voluto esprimere i sentimenti di Dante e di Beatrice fuori dal mondo materiale, come un viaggio spirituale. È tutto molto differente da quanto abbiamo fatto nel passato; non abbiamo, infatti, voluto creare un album lungo e noioso. Avremmo potuto registrare un triplo album per La Divina Commedia, ma sarebbe diventato davvero noioso e penso che avremmo rischiato di perdere la concentrazione su quello che volevamo fare…abbiamo preferito fare tutto in un album, una versione più corta.
Penso che “Ostia” sia una delle canzoni più interessanti di tutto l’album: per quale motivo avete utilizzato i corni e i violoncelli? Che cosa volevate sottolineare?
Andreas: L’idea arriva direttamente da una colonna sonora per un film fatto in Brasile che ha visto i Sepultura lavorare con altri gruppi e altri musicisti per realizzare differenti colonne sonore per il film. E la nostra idea era di trovare qualcosa per cui essere ispirati o da un libro o da un film. Poichè Derrick aveva studiato La Divina Commedia a scuola, tempo fa ci ha suggerito questo soggetto e abbiamo iniziato a leggere tutto il materiale. Tutto ciò che senti nel disco deriva dal libro, dai corni, ai violoncelli fino ad arrivare alle parti orchestrali che sono molto comuni in ogni film dove infatti il 90% di una colonna sonora è orchestrale. Ecco perché abbiamo deciso di scegliere questo tipo d’elementi. Il purgatorio è diverso dall’inferno, nel purgatorio abbiamo la speranza, mentre all’inferno non c’è nessuna speranza e il metal si presta molto bene per rappresentarlo. Così è stato molto facile per noi rappresentare l’inferno; nel purgatorio c’è stato un piccolo cambiamento musicale sia dal punto di vista della musica che da quello delle liriche ed è proprio qui che abbiamo provato ad introdurre i corni, i violoncelli e le parti di piano…; molte parti sono state scritte da Andrea Moraes che è uno dei co produttori dell’album e ha creato tutti questi arrangiamenti; egli ha inoltre trovato tutti i musicisti e tutto il materiale.
Siete stati una delle band più innovative in campo metal. I primi ad inserire elementi tribali. Come pensate di modernizzare la vostra musica senza tradire le vostre radici?
Andreas: Noi siamo brasiliani e viviamo in Brasile ad esclusione di Derrick che, però lo sta diventando giorno per giorno, sta imparando la lingua e noi lo stiamo aiutando ad apprendere tutte le “vibrazioni brasiliane”. Noi non perderemo mai le nostre radici. Il Brasile rappresenta anche la fonte di molta della nostra ispirazione e del nostro materiale; da nord a sud il Brasile è un paese grandissimo e soprattutto un paese molto musicale. Abbiamo sempre usato elementi dalla musica e dalla cultura del Brasile nella nostra musica ed è stata sempre la nostra origine a permetterci di essere così innovativi e di creare ogni volta brani diversi senza rimanere legati a rigide impostazioni
Qual è il collegamento tra la Divina Commedia e il nostro secolo che vi ha portato ad intitolare l’album “Dante XXI”?
Andreas: La violenza, la stupidità e l’ignoranza…il fatto che gli uomini continuino a combattere ancora oggi come al tempo di Dante che era tra l’altro stato costretto a scappare da Firenze per motivi politici. E poi ancora le guerre, le lotte religiose…sono tutte cose non difficili da vedere al giorno d’oggi. L’umanità è progredita, con i computer, con la tecnologia e con le bombe ma l’anima dell’uomo è rimasta la stessa di allora: l’uomo è assetato di potere, di soldi e di qualsiasi altra cosa. Esaminando il libro siamo riusciti a farci un esame di coscienza, e siamo riusciti a crescere chiedendoci se il mondo d’oggi è cambiato, migliorato oppure se non è cambiato proprio per nulla ed ecco quindi il collegamento tra il passato e il presente. Ad esempio possiamo rappresentare gli Stati Uniti, il Regno Unito e le Nazioni Unite come l’oscura foresta che blocca il passaggio di
Dante all’inizio dell’inferno e oggigiorno questi stati bloccano anche la crescita e lo sviluppo di molti altri stati mondiali. A ogni modo è possibile trovare collegamenti con il passato e il presente in molte altre parti del libro. Il libro è così bello, così pieno di energia e con così tanti dettagli e non solo per i suoi riferimenti alla politica ma anche per le relazioni di amicizia e di familiarità. Ogni volta che proviamo a mettere in relazione il mondo di Dante di 700 anni fa e il mondo di oggi vedi che comunque ci sono elementi in comune come le guerre, le lotte religiose e gli esili; il mondo non è cambiato poi molto e quindi è stato piuttosto facile fare una specie di connessione tra alcune situazioni che Dante descrive nel suo libro e il mondo che noi tutti vediamo oggi.
Derrick: La Divina Commedia ci ha permesso di guardarci dentro , di crescere e di chiederci se il mondo di oggi e cambiato ed è migliorato per poi capire che non è cambiato quasi nulla ed ecco quindi il collegamento tra passato e presente.
Molte persone hanno una visione violenta dell’Inferno. Voi invece nel vostro artwork avete scelto il profilo di Dante. Come mai?
Andreas: Perché era troppo ovvio dare una rappresentazione dell’inferno!
Derrick: Realizzando questa copertina abbiamo pensato agli artisti che vivono in Brasile, a San Paolo, dove ci sono tantissimi lavori di questi ragazzi sulle mura della città; questi lavori sono molto reali e rappresentano ciò che accade nella società contemporanea; così abbiamo pensato di fare una cosa simile anche noi. Volevamo dare una rappresentazione globale dell’intero libro e utilizzare l’immagine di Dante ci ha permesso di sottolineare molti aspetti del libro e il fatto inoltre, che il libro, come il nostro cd, rappresenta la realtà.
Avete registrato o registrerete qualche show durante il tour? Pubblicherete presto un live?
Andreas: No, per ora no…è ancora troppo presto. Probabilmente quando torneremo in Europa, verso la fine dell’anno in tour da headliner e con Igor alla batteria e con un palco adeguatamente preparato, allora registreremo qualche show; è un discorso ancora prematuro per ora…comunque vedremo.
In passato avete avuto collaborazioni con molti musicisti. Le avrete anche nei prossimi lavori?
Derrick: Abbiamo avuto molto collaborazioni in passato, ma tutte in maniera molto naturale, dipende molto da che cosa stiamo facendo sull’album e da che tipo di musicisti abbiamo intorno. Mike Patton (ex singer dei Faith No More) è un nostro grande amico e in passato abbiamo realizzato diverse cose insieme. Dipende: in quest’album abbiamo usato i violoncelli e i corni ma sono stati suonati da persone non famose, anche se questi musicisti sono tuttavia grandissimi musicisti che vivono a San Paolo. Sono stati molto contenti di far parte di un album dei Sepultura anche perché quando componiamo un album siamo molto aperti di mente e ci piace esplorare nuovi territori. Abbiamo collaborato con diversi musicisti nel passato e penso che lo faremo ancora nel futuro…si vedrà!
Che cosa pensate a proposito del futuro dell’heavy metal?
Andreas: Beh, l’heavy metal può essere combinato con molti e differenti stili musicali: con il rap, con la country, con la musica brasiliana con qualunque cosa tu voglia; band come i Metallica, che hanno cambiato nel corso degli anni la loro musica e anche i loro testi, e gli U2 hanno parlato nei loro testi della società e di tutte le problematiche legate ad essa e noi siamo molto interessati riguardo a questo. Noi usiamo la nostra musica per esprimere ciò che pensiamo riguardo a diversi temi.
Grazie per l’intervista ragazzi, buon concerto!
Grazie a voi!