Volgari, grezzi, sregolati.
Non ci sono parole migliori per descrivere il potentissimo thrash ‘n roll dei liguri Sfregio, già largamente rodati in sede live in questi tre anni di numerose date dal primo full lenght “Zabbaglioni e Rock ‘n Roll”.
Con le liriche in italiano comprensibili a tutti, questi quattro animali da palco incrementano il suono con una qualità migliore del primo disco sotto ogni punto di vista e danno via al massacro con l’opener “A pelle di leone”, a mio parere uno dei brani migliori dell’album.
Un inno al metal head ed un richiamo ai pogatori in sede live, molto potente e veloce; si prosegue con “Chinatown”, dalle ritmiche serrate e compatte che per poco più di tre minuti regalano un buon groove di fondo.
La band è maturata molto con questa uscita e lo dimostra la title track “Marcio nel Cervello”, dai riff sempre incalzanti ed i testi molto schietti e diretti, anche volgari se vogliamo ma fondati da puro rock ‘n roll. Il lato tecnico non è da sottovalutare, le parti strumentali sono molto ben costruite e non mancano buoni assoli ed una precisissima drum machine che corrisponde al nome di Ylme.
Si prosegue con “Fumo (e se non fumo ci schiumo)”, richiamante molto la violenza sonora tipica dei Motorhead, con un motore sempre in circolo dietro le pelli, chitarre veloci e voce ruvida; sul brano seguente invece si prende un sound più riconoscibile nei WASP, ed il pezzo è la fantastica “Cazzo Marcio”, dalle liriche a tratti esilaranti ed a tratti più nauseabonde.
E’ ora il turno della “ballad”, ben scritta e ben suonata ma decisamente poco romantica per essere tale e del resto sarebbe stata proprio fuori luogo per una band così senza fronzoli; ad ogni modo questa “Va tutto bene” contiene un buon giro ritmico che si ripete bene o male per tutto il pezzo senza però annoiare, grazie al simpatico testo ed alle buone parti soliste.
Si torna adesso a toni molto più veloci con “Mentre Dormi”, che mantiene per i suoi due minuti e mezzo un costante martellamento che si affievolisce nuovamente sulla seguente “Lasciami Stare”, dal gradevole arpeggio iniziale che si trasforma presto in un riff massiccio e cadenzato con un testo critico verso tutto e tutti.
E’ il momento di un ritorno al sound motorheadiano con “Slot Machine”, traccia dedicata alla dipendenza dal gioco con uno splendido ritornello molto orecchiabile che non perde mai di intensità; come molti altri testi, nonostante il linguaggio rude il significato principale non è affatto banale.
Il disco si conclude con “Ma Vaffanculo!!”, altra song da pogo selvaggio, molto diretta e brutale che dopo un paio di minuti dalla fine dà alla luce una ghost track che per più di tre minuti non fa altro che ripetere “i peperoni” su un riff per altro discretamente buono se non fosse ripetuto all’infinito.
Con questo ambiguo finale gli Sfregio realizzano un album senza dubbio migliore del primo che era ancora piuttosto acerbo, mentre ora che è stata dosata a dovere la giusta proporzione di violenza/volgarità il risultato è senz’altro più completo. Sono inoltre contento di avere tra le mani una band che con un’ottima tecnica strumentale a disposizione scrive pezzi molto potenti in italiano, così da rendere tutti partecipi soprattutto in sede live. Ottima band che esprime le proprie idee senza troppi peli sulla lingua, con una buonissima qualità sonora e con tracce da pogo sfrenato! Se non siete troppo pretenziosi per quanto riguarda il linguaggio ma sentite il bisogno di musica adrenalinica, ironica e diretta questi ragazzi fanno proprio al caso vostro!