Negli 11 anni di carriera, gli olandesi Sinister, hanno solo cambiato la lineup ma mai il loro tipico sound. Si tratta quindi di death metal vecchia maniera, mai troppo complesso visto i limiti tecnici del gruppo. Un incredibile Rachel alla voce, straordinariamente gutturale (e per me falsa) di questa fanciulla che potrete ammirare nelle foto del loro sito ufficiale.
Onestamente non so come facciano ad essere ancora in giro a suonare con grosse band del calibro dei Cannibal Corpse… a volte mi fanno sorridere certe sperimentazioni e certe esecuzioni, come nella track “Barbaric Order”, dove ad un certo punto pensavo avessero sbagliato alla grande vista la completa disunione chitarra-batteria. “The Age Of Murderer” contiene un ridicolo preambolo che poteva essere tranquillamente evitato visto che si tratta forse della canzone piu’ accattivante dell’album. E nonostante quello detto in precedenza, la voce è davvero monocorde e un po’ noiosa.
Non voglio comunque affondare un album che tutto sommato mostra una grande dedizione e attitudine al genere senza pero’ emergere per qualità di esecuzione. Basterebbe solo l’ascolto della title track “Savage Or Grace” per rendersi conto della caratura del disco, formato da mid tempos alternati a stacchi iperveloci, con un lavoro globalmente sufficiente alla batteria.
Tra gli 8 pezzi dell’album (“Rise Of The Predator” è solo un’altra banale intro atmosferica) citerei ancora “Chapel Desecration”, “Dominion” e “Apocalypse”, molto veloci e basate su ritmiche death-thrash.
Sugli assoli non mi pronuncio essendo dei figli minori delle classiche mini-sfuriate alla Slayer-Deicide che effettivamente si ritrovano ad essere adatti per questo genere.
Consiglierei questo album soprattutto a chi già li conosce e se, per qualche forma di perversione, ne sia anche appassionato. In generale credo sia un lavoro pensato piu’ ad una sede live dove sicuramente i pezzi sapranno coinvolgere maggiormente di quanto si puo’ ascoltare su disco dove si riscontra anche una produzione non proprio esaltante.