Da un paio d’anni a questa parte si è affacciata sul panorama internazionale una nuova etichetta discografica dedita a promuovere band dalle sonorità tipicamente hard rock e glam figlie degli anni ’80. Questa etichetta si chiama Street Symphonies ed ha una politica gestionale che dovrebbe fare scuola: meglio la qualità che la quantità. A dimostrazione di questo fatto c’è da dire che tutte (e sottolineo tutte) le uscite di questa label sono su un livello altissimo e questi Skull Daze non fanno certamente eccezione. Con l’album di debutto questo quintetto romano si pone su coordinate in linea a quelle promosse dalla propria etichetta e confeziona un lotto di una decina di canzoni (la prima è, com’è palese dal titolo, un’intro) atte a far muovere il culo anche alle statue di gesso. Tale obiettivo è pienamente centrato, anche se l’unica critica che mi sento di rivolgere a “Skull Daze” è quella di privilegiare troppo i mid-tempo e l’unica eccezione a questa regola è quella della conclusiva “Sex Drugs And Rock N’ Roll”. Forse qualche brano più tirato non avrebbe sfigurato nell’economia del disco, ma tant’è e di certo un particolare come questo non inabissa le quotazioni di un lavoro ben lungi dall’essere insufficiente.
Per gli appassionati di street metal gli Skull Daze sono una band da non perdere assolutamente, mentre per tutti gli altri consiglio di iniziare a conoscere l’ottimo operato della Street Symphonies dai Killer Klown, rivelazione dell’anno passato e band con i controcazzi. Questa etichetta è da tenere d’occhio perché, se continua su questa strada, ne vedremo delle belle. Speriamo che sia così!

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