Decisamente interessante il debut album di questi ragazzi olandesi improntato decisamente verso il prog tipico di quella sfrenata strumentalizzazione appartenente a band di grande spessore come King Crimson e ai giorni nostri piu’ vicine a Spock’s Beard. Non che i paragoni siano perfettamente azzeccati ma giusto per far capire quale sia l’impalcatura di questo concept che si arricchisce di molti elementi ricercati da band di grande impatto.
La giovanissima formazione degli Sky Architect ma non per questo poco professionale, mostra infatti di avere le idee molto chiare, un background musicale e tecnico invidiabile sia a livello singolare che di gruppo, con un innata propensione sia alla strumentalizzazione dei brani sia alla melodia.
Certo di piccoli difetti se ne trovano riascoltando l’album, ad esempio il cantante, indubbiamente capace anche se non particolarmente ispirato e capace di non dare quel tocco in piu’ all’album, la devozione alla causa del prog rock è davvero notevole ma a tratti asfissiante, con evocazioni davvero particolari e mai speciali nel corso dell’album sia per le complesse soluzioni strumentali, che ai me hanno bisogno ancora di un po’ di sana esperienza e compattezza a livello di arrangiamenti, sia per quelle partiture tipicamente jazz che non contribuiscono a rendere ancora piu’ interessante l’ascolto di “Excavation Of The Mind”.
Non un album per tutti quindi e neanche per chi vuol andare a colpo sicuro con l’acquisto dello stesso, come d’altronde è normale chiedere di piu’ a questi bravi ragazzi che amano spudoratamente il progressive rock, ma un disco, questo si, che sapra’ indubbiamente aprire le porte a questa band che per ora mette troppa carne sul fuoco rischiando sulla qualita’ della cottura. Attendiamo quindi con curiosita’ le future evoluzioni.