Tornano gli Slough Feg con un album che cinge a braccia aperte sonorità tipicamente seventies. “Hardworlder”, con in copertina un guerriero realizzato in stile fumetto americano, rappresenta un notevole passo in avanti per la band di Scalzi e le canzoni che ne sono racchiuse riescono a colpire dritte nel segno sin dal loro primo ascolto. Anche la produzione è in tema e basta ascoltare “Sea Wolf” e l’opener “Tiger!Tiger!” per rendersi conto di quanto queste mie parole siano vere. Ogni canzone si sviluppa seguendo una struttura musicale piuttosto breve e veloce e difficilmente stanca. Il noto singer di San Francisco è autore di una prova davvero interessante e lo stile musicale dei nostri va a trovarsi a metà strada tra il rock degli anni settanta e cavalcate di stampo maideniano che colpiscono grazie alla semplicità con cui sono proposte. Ma “Hardworlder” non è solo un album di brani originali e tra una strumentale “Galactic Cowboys”, una “Insomnia” e una “Karma-Kazee” con assoli tipicamente old-style, Scalzi e soci ci piazzano un classico degli Horslips, “Dearg Doom” e l’ottima “Street Jammer” dei Manilla Road che rendono l’album ancora più interessante e suggestivo.
Decisamente buono è dunque il nuovo lavoro degli Slough Feg.
Ogni qualvolta Scalzi se ne esce con un nuovo album l’istrionico singer di San Francisco è capace di conquistare con idee eccellenti e significative che rendono ogni suo lavoro parecchio accattivante e notevolmente diverso dai precedenti.