I Solisia sono una female vocals band di Matera attivi dal 2006, nati dall’incontro casuale tra il tastierista Wilson Di Geso col batterista Marcantonio Quinto. La line-up è stata successivamente completata dalla cantante Marilena Stigliano e dal chitarrista Gianluca Quinto. In seguito si è poi aggiunto il bassista Andrea Arcangeli, già nei DGM. L’anno successivo i Solisia danno alle stampe un demo auto-prodotto mentre nel 2009 siglano un deal con l’Underground Symphony che nel 2010 pubblica questo “Ordinary Fate”.
Il genere proposto dai Solisia è sicuramente un power classico che però dà spazio anche a contaminazioni gotiche e sinfoniche, con un gusto melodico davvero marcato. Personalmente il gruppo mi ha richiamato alla mente qualcosa dei Kamelot e dei primi…Nightwish! Oddio, non vorrei che si pensasse all’equazione cantante-femminile=Nightwish! I richiami ci sono, ma più che altro a livello strettamente strumentale. La cantante Marilena Stigliano è dotata di una timbrica molto piacevole e melodica, lontana stilisticamente dal “modello Turunen”.
Il combo lucano confeziona decisamente un bell’album, basato su melodie vincenti sorrette da un buon impianto strumentale (molto bravi e puliti i musicisti) e dalla bella voce di Marilena. I Solisia non spingono quasi mai sull’acceleratore anche se è frequente l’uso della doppia cassa. Sicuramente il punto di forza dell’album è la melodia che prevale sempre sia nei pezzi più heavy che in quelli più lenti. Dopo un intro, il disco si apre con la title-track, pezzo dalle ritmiche sostenute che vede la chitarra protagonista sia in fase ritmica, con parti heavy e cazzute , che in fase solista, con un ottimo amalgama melodico assieme alle tastiere. Lightning Of Reality è un pezzo più cadenzato e maestoso che può ricordare i Nightwish di “Oceanborn”. Ottima la parte vocale e l’attenzione posta nei contro-canti. Anche la seguente Life Diamond si mantiene su queste coordinate, segnalandosi per le azzeccate fughe strumentali e per il bel coro. Dopo la ballad I’ll Take You With Me, che si fa apprezzare per l’ottima performance della cantante Marilena, e che ci porta verso lidi decisamente più gotici, i Solisia lasciano spazio alla componente più heavy presente sia nella strumentale Overlude caratterizzata da una ritmica più sostenuta e da una bel finale di pianoforte, che da pezzi come Vortex Of Indifference, che inizia con una robusta chitarra in evidenza per poi tingersi di atmosfere gotiche, e come Inner Will, giocata sul contrasto tra ritmiche serrate e tastiere più ariose.
I Solisia quindi cominciano davvero con un esordio più che buono e, da parte mia non posso che raccomandare il disco agli amanti del genere con l’augurio che la band non si perda nel marasma dell’affollata scena metal europea, ma che possa continuare per la propria strada.