È con immenso piacere che mi accingo a recensire il debutto discografico dei lombardi Sown, gruppo nato nel 2002 grazie all’unione di sei amici accomunati dalla passione per il metal del nuovo millennio, Angelo “Angel” Rissini e Nicola “Bonny Boy”, due cantanti che on stage riescono, con la loro carismatica presenza scenica, ad infiammare anche un pubblico in perenne stato catatonico, Marco Borella e Damiano Bessi alle chitarre, Alessandro Re al basso ed Alessandro Zito alla batteria. Il gruppo si è fatto notare dagli addetti ai lavori con la pubblicazione del demo Unforeseen Events. Dopo aver affrontato una lunga, estenuante ma altamente costruttiva gavetta live, i nostri sei paladini del metal ritornano per “suonarcele di santa ragione”.
Questo album è un’autentica mazzata sonora di violenza “ragionata”. Un autentico pugno nello stomaco che, grazie al titanico lavoro della sezione ritmica ed all’opera erosiva delle due asce, toglierà il fiato a chiunque lo ascolti. Alla quadratura del cerchio collabora l’ottima sezione vocale i cui arrangiamenti riescono a miscelare, in maniera molto efficace e mai scontata, parti melodiche ed a tratti quasi angosciose ad altre molto cattive. Per farsene un’idea basta dare un ascolto ai brani “Sweet Smiling Stars”, “Crawling At The Bottom”, “Seven” e “Hoggish”, dei pezzi che hanno la potenza devastante di una granata al napalm. Ma la vera chicca il gruppo l’ha riservata per la fine: infatti come chiusura dell’album i nostri eroi ci regalano “Suicide Note Pt. 1”, un sentito tributo a quel genio che risponde la nome di Dimebag Darrell. Per concludere posso solo dire che questo è un gruppo da tenere in considerazione dato che sono sicuro che ne sentiremo presto parlare.
Consiglio questo disco sia agli amanti del sound dei Pantera che a coloro che amano la musica metal del nuovo millennio. Spero di vedere quanto prima il gruppo dal vivo, così da poter avere una tangibile dimostrazione della loro potenza e del loro carisma.