“Electric Stalker” è un album particolare, otto canzoni su dodici infatti sono state scritte ben sedici anni fa, al tempo della prima incarnazione degli Speedy Gonzales: un nome sciocco per un gruppo di incredibile talento, che all’epoca fece parlare moltissimo di sé e fu visto come una grande promessa, purtroppo non mantenuta a causa dello scioglimento l’anno successivo, motivato da divergenze all’interno della band.
Per fortuna, tuttavia, a volte qualcuno degli ottimi demo che giacciono da anni nei cassetti di studi e etichette discografiche vede finalmente la luce: così, per volontà del chitarrista Tommy Denander, gli Speedy Gonzales sono tornati a vivere ed insieme al cantante originale Thomas Vikström ed alla nuova sezione ritmica composta da Daniel Flores alla batteria e da nientemeno che il virtuoso Marcel Jacob (Talisman, Yngwie Malmsteen, John Norum) al basso, sono stati ri-registrati gli otto brani del primo demo, più quattro pezzi completamente nuovi.
Come detto, gli Speedy Gonzales hanno talento da vendere, ed infatti riescono a proporre una serie di pezzi che farebbero morire di invidia frotte di band blasonate: basti citare il micidiale anthem heavy/power metal “Desires of the Flesh”, la priestiana “Electric Stalker”, il class-metal di “Flash of the Blade” o il vero capolavoro dell’album, “Do You Know Where the Kids Go”, una gemma dell’AOR più grintoso e travolgente che non potrà non entrarvi in loop continuo.
Ma non è tutto, si può premere sull’acceleratore con “Dominator”, rallentare con la dolce “Men With Medals”, cantare insieme con “Free Like an Eagle”, ed altro ancora: inutile però dilungarsi oltre, meglio lasciare a voi il piacere di gustare di persona i brani citati e di scoprire anche i rimanenti.
“Electric Stalker” è un disco vario, ben prodotto e ottimamente suonato ad opera di una band di talento indiscutibile, cui a fronte di una qualità musicale superiore si perdona senz’altro qualche testo un po’ ingenuo nei brani più vecchi (sottolineati peraltro dalla band stessa, che ha però preferito non modificarli per preservarne la spontaneità).
Una piacevole riscoperta, consigliata a tutti gli amanti del metal melodico ed affini.