Gli italianissimi Stargate, monicker e logo che ricordano i fortunati film e serie televisive, nascono nel 2000 dalle ceneri di una cover band per volontà del cantante e tastierista Flavio Caricasole e dal chitarrista Fabio Varalta. Dopo i cambi di formazione avvenuti negli anni passati e lo split de 2004 con conseguente rifondazione del 2008, con la formazione attuale Federico Sidero (basso), Isacco Delle Pezze (batteria) e Cris Confente (tastiere) pubblicano il primo album intero, seguito dell’EP The Power Within del 2003.
E’ passato parecchio tempo dalla prima pubblicazione, ma gli anni passati a suonare e scrivere musica non sono stati infruttuosi. Nelle undici tracce di Beyond Space And Time gli Stargate dimostrano tutta la loro potenza e aggressiva velocità, unita a efficaci progressioni, maestose orchestrazioni.
Notevole la prova dietro al microfono di Caricasole, cantante estremamente versatile, che passa dal cantato più graffiante e roccioso a quello più pomposo e corale in scioltezza e senza sbavature. Ho particolarmente gradito il cantato acuto e stridulo che avvicino a un incrocio tra Andrè Matos e Edward Hovinga.
L’album è un susseguirsi di grandi brani di power-prog sinfonico sulla scia di Angra, Elegy, Stratovarius senza però risultarne mai una loro derivazione, o un’imitazione, cercando di personalizzare la proposta (c’è sicuramente da lavorare ma la direzione intrapresa è quella giusta).
Un album così ricco di sfumature necessitava di un’adeguato suono e di una forte resa sonora, solo in parte riusciti, dal mio punto di vista, dovuta a qualche piccola pecca nei suoni della batteria, e nel bilanciamento degli strumenti. Ma sono piccoli peccatucci, il più delle volte solo soggettivi, che non minano minimante il buon risultato finale.