Davvero notevole l’esordio dei giovani svedesi State Of Salazar. Avevo avuto modo di conoscerli al Frontiers Rock Festival, e le buonissime impressioni in sede live si sono riversate su questo album d’esordio, intitolato “All The Way”.
I nostri propongono un classico AOR con tutti gli elementi caratteristici del genere: ottimi musicisti, una produzione cristallina, una voce limpida e una marcata componente melodica presente in tutte le composizioni.
L’opener I Believe In You è pressoché perfetto: dopo un breve intro di tastiere si apre da subito la frizzante melodia del pezzo. La superba voce del cantante Marcus Nygren ci guida fino al ritornello da manuale dell’AOR. Controcanti e cori sono esaltati da una produzione davvero ottima.
La titletrack mostra nuovamente la classe degli Svedesi, artefici di una prestazione maiuscola per questo brano dall’incedere pacato, che però sale vorticosamente nel ritornello (Nygren vola alto con la sua ugola d’oro). Anche il chitarrista Johan Thuresson si mette in evidenza sia in fase solista che ritmica.
Non mancano evidentemente i classici lenti romantici come Love Of My Life, brano dalla melodia soave e dall’alto tasso zuccherino.
L’alternanza di umori, pur rimanendo ancorati saldamente agli stilemi del genere, è sicuramente un punto a favore del disco. Ecco che la vivace Time To Say Goodbye irrompe col suo coro bombastico, dal flavour tipicamente americano. La frizzante Marie risponde con suo incedere trascinante. Di contro brani più intimistici come la sognante Let Me Love o la conclusiva End Of Time, dal mood decisamente più caldo e malinconico. Notevole il lavoro delle voci che si fondono alla perfezione con la melodia della chitarra.
La verità è che, comunque lo giriate, questo “All The Way” non presenta filler né punti deboli. Gli State Of Salazar hanno fatto centro e, vista la loro giovane età, avranno sicuramente modo di imporsi tra gli acts più quotati nel settore. Per ora abbiamo di che godere grazie al loro debutto, un vero must per tutti gli AOR-maniacs.