Il due agosto vede un rialzo di temperatura e data la circostanza, in un mezzogiorno di fuoco, Janny Varela passa a prendermi insieme al buon Alessio, Luca e Simone, per trascinarmi in una giornata di quelle difficili da dimenticare. Arriviamo al locale con una buona ora di anticipo in modo da non perdere nulla della serata e soprattutto rivedere tanti amici tra cui il mio collega di scrittura Mancinelli. Una volta dentro l’atmosfera è piuttosto tranquilla, il Voodoo Club ci accoglie in un ex capannone rimesso a nuovo dall’associazione del Circolo ARCI che garantisce tutti i servizi incluso il bar all’interno e un servizio cucina all’esterno, con addirittura angolo videogames per il relax e personale davvero gentile e alla mano.
Ad aprire la serata sono stati i PROUD OF THAT, gruppo proveniente da Alessandria che ha prodotto e che sta portando in tour il disco “Revenge” uscito nel 2011 per la One Voice Studio e nel quale è stato estratto anche un videoclip, che sta avendo un discreto successo nella scena death core underground italiana. Subito dopo irrompono nel palco i THE MODERN AGE SLAVERY offrendo una carica davvero esilarante, uno dei migliori show che ho potuto constatare di aver visto della stessa band, negli ultimi mesi. Berselli, Vocals e leader del gruppo, ha guidato la folla in un’apoteosi ricca di headbanging e pogo fino alla poderosa canzone finale appunto “The modern Age Slavery” a cui appartiene un videoclip, che ha permesso a loro di poter andare in tour come gruppo spalla di band come Cannibal Corpse, Dying Fetus e gli Obscura. Dopo una piccola pausa per riprenderci dall’ondata TMAS, finalmente il gruppo più atteso, Mitch Lucker e i suoi SUICIDE SILENCE entrano sul palco lasciando che la folla segua il corso del delirio, tra sudore, headbanging ed estenuante pogo, una bolgia veramente infernale.
LA SCALETTA SUICIDE SILENCE
Unanswered
You only live once
Wake up
O.c.d.
You suffer
She price of beauty
Smoke
Slaves to substance
Bludgeoned to death
Fuck everything
No pity for the coward
Con un mosh pit violentissimo soprattutto sulle prime battute, in quanto la band attacca subito con tre vere bombe ad orologeria, quali ‘ Unanswered’ , ‘You only live once’ e ‘Wake up’. il concerto prosegue sciorinando brani da tutti e tre gli album pubblicati dalla band fino ad oggi, anche se viene snobbato un pò ‘No time to bleed’ rappresentato da soli due pezzi, toccando picchi di intensità assassina in particolare durante ‘Smoke’ e ‘Bludgeoned to death’ e ‘Slaves to substance’. La chiusura spetta come sempre a ‘No pity for the coward’ con molti ragazzi del pubblico in piedi sulle casse per urlare assieme a Mitch Lucker il devastante urlo conclusivo “PULL THE TRIGGER BITCH ! “. In sintesi una nuova riconferma dal vivo per i Sucide Silence che possono essere annoverati tra i migliori gruppi live dell’intera scena death core metal mondiale, complice una carica adrenalinica che pervade durante i loro concerti.
Dopo il concerto ho avuto la fantastica opportunità di conoscere eccezionalmente la band fermandomi a chiacchierare sulle ultime novità della scena deathcore mondiale e a bere qualcosa riposandomi finalmente con il buon Alex Lopez il batterista, Mitch e Dan che si sono prestati allo scherzo e alla buona compagnia con molta umiltà senza badare di essere in realtà delle star. Per finire in bellezza e magnificamente la giornata, non poteva mancare di fare una capatina al mare tutti insieme, bagnare i piedi a riva e vedere l’alba di un nuovo giorno e un nuovo concerto.