Il 19 gennaio 2014, sul profilo facebook degli ULVER, appare un’immagine che riporta la scritta SUNN O))) & ULVER con accanto un numero seriale e una semplice didascalia “2014”. Il tuffo al cuore è stato inevitabile. Poteva essere un tour, una collaborazione artistica come già avvenne nel 2011 con la registrazione del brano CUTWOODeD, o chissà che altro, ma che addirittura i due combo norvegesi fossero in procinto di far uscire un full, non era previsto nell’immaginario collettivo. A questo punto parte la ricerca frenetica quasi ossessiva di cercare sul web altre notizie che confermassero davvero tutto questo. E così è stato e le attese di saperne di più, non sono state vane. In questi ultimi giorni di gennaio, viene messo in circolazione su youtube il full intero, accompagnato da una serie limitatissima di copie in edizione vinile.
Inizia così lo smembramento di TERRESTRIALS, registrato tra settembre e novembre 2013 alla Southern Lord Records e in uscita ufficiale prevista per febbraio 2014. Tre sono i capitoli che compongono questo album. Vale a dire “Let There Be Right” 11:27min, “Western” 09:38min e “Eternal Return” 14:10min, per un totale di 35:15 minuti di puro drone tantrico, onirico e ancestrale quanto basta per cadere in un tunnel al quale è difficilissimo uscirne. L’ultima traccia è addirittura cantata dalla voce suadente di Kristoffer G. Rygg. La percezione avviene secondo precise modalità di proteggere la propria coscienza, che aiuta ognuno di noi a capire il significato che trasmette questo album. La piena struggente moralità mentale, che smuove quel male oscuro, che mangia l’anima, incurante delle porte della psiche umana, che certi suoni possono aprire. Per ascoltare questo lavoro è necessario affidarsi ad alcune accortezze. Prendete l’ultimo capolavoro Sunn O))) ovvero Monoliths & Dimensions del 2009, portatevi ad ascoltarne l’ultima traccia e infine legatela come potete alla prima traccia “Let there be light” . Scoprirete che la lunga pausa che si sono dati, dopo Monoliths, in realtà è stata tutta calcolata nei minimi dettagli per essere unita a quest’ultimo capolavoro assoluto. E infatti il primo brano è tutto molto luccicoso, melodie statiche e dense di attesa. Quell’attesa che impiega la band a fare il suo normale percorso artistico per arrivare a comporre Terrestrials insieme agli Ulver. La seconda traccia “Western Horn” è decisamente più oscura. Le note del basso di Anderson, vibrano stancamente, morbosamente chiuse in un circolo vizioso, lungo come un vento terribilmente malato, soffiando su un filo spinato attraverso un mucchio di cadaveri e la distruzione delle masse. L’ultimo brano “Eternal Return” è la frontiera finale, l’ultimo grido di allarme di vendetta. Ricoprirò così i muri della mia casa con i resti di pelle umana, tagliati dalla impossibilità di gestire un proprio pensiero autonomo senza che vi sia un controllo specifico dei mass media. Un eterno ritorno, al quale non si può più fuggire dalle voci teatrali, intense e da brivido che vi sono negli ultimi minuti cantati quasi gridando sottovoce l’essenza disarmante di una società ormai fuori controllo, per finire poi il tutto con una sorta di violini struggenti che rendono l’idea in chiaro di eterno e indissolubile.
Non basta avere sul mercato musicale un full di questo tipo, non bastano le copie limitatissime dei vinili che hanno già dato sold-out e non basta nemmeno dare un voto massimo in conclusione all’ascolto di questo album. Perché Terrestrials è la perfezione assoluta di tutto ciò che è considerato drone/ambient/electro-ambient/stoner/doom e tutto il filone che ne segue. I capostipiti della ricerca ossessiva, morbosa dei suoni e dell’innovazione elettronica sperimentale, restano e resteranno sempre loro SUNN O))) e ULVER. Uniti o separati non fa alcuna differenza, perché vanno di pari passo e riescono sempre in qualsiasi circostanza, a immettere sul mercato delle perle di assoluta grande bellezza.