Dopo essermi occupato dell’album solista di Kari e del nuovo cd dei The 3rd and the Mortal e’ giunto il momento di parlare anche dei Tactile Gemma.
Questa band e’ formata da Ann-Mari (ex voce dei The 3rd and the Mortal), da sua sorella Monika (voce degli Atrox) e da Rune Sorgard (ingegnere del suono dei gia’ citati 3rd). Vedendo chi sono i membri si puo’ gia’ intuire il rapporto tra questo progetto e la band sopra citata, ma i punti di contatto non finiscono qui…
I Tactile Gemma si collocano infatti nell’avant-garde in cui si puo’ idealmente piazzare anche il nuovo “Memoirs” dei 3rd, ma le sperimentazioni li’ intraprese sono portate da questo trio alle conseguenze piu’ estreme. E’ opportuno percio’ chiarire subito che questo e’ uno dei dischi piu’ ostici che abbia mai sentito, vi ci vorranno infatti molti ascolti per riuscire a non restare smarriti di fronte a questi brani, e anche allora non e’ detto che tutto fili liscio… Inoltre e’ difficile trovare degli elementi metallici in questo lavoro, che e’ invece molto influenzato dal trip-hop.
Provero’ ora a spiegare un po’ il contenuto di questo cd, ma la cosa e’ molto ardua… la struttura di base di tutti i brani e’ un tappeto sonoro di elettronica (decisamente ipnotico nel suo incedere!) che ha come scopo quello di accompagnare e far risaltare le voci delle due sorelle, che sono il vero punto focale del disco. Le due ragazze sono infatti dotate di un timbro molto simile, ma la maniera in cui usano la loro voce e’ diversissima… Ann-Mari e’ infatti molto dolce e delicata e canta le parti vocali “principali”, mentre Monika, con i suoi vocalizzi atonali e lancinanti, cesella e “corrode” le melodie intessute dalla sorella.
L’effetto e’ molto stridente, ma una volta che ci si abitua a questa strana “gara” il tutto diventa molto intrigante (praticamente le due voci vengono usate come un vero e proprio strumento, essendo usate piu’ in “senso ritmico” che altro)!
Quanto detto finora rappresenta pero’ solo lo schema principale dei pezzi, ogni brano poi ha una sua personalita’. Basti pensare ad un pezzo come “Creepy-crawlies”, estremamente teatrale e multiforme, diversissimo per esempio da “Chimeras”, l’opener fortemente trip hop e dal sapore orientaleggiante. Ma in questo disco possiamo trovare anche una nenia come “Deep” o un brano malinconico come “Mellow Pillow” (e comunque tutti questi pezzi seguono in maniera ferrea le “regole di base” gia’ descritte).
E’ davvero difficile riuscire a parlare di tutte le influenze che si possono trovare nei brani di questo disco… personalmente ci ho trovato Bjork, i The 3rd and the Mortal, i Portishead e anche qualcosa dei Katatonia, tanto per fare solo alcuni nomi…
Insomma, mi sembra inutile proseguire questo discorso, per cui se vi ho incuriositi potreste dare una chance ai Tactile Gemma, altrimenti dovreste avere gia’ abbastanza elementi per tenervene alla lontana…
Il voto finale che potete leggere sopra e’ un compromesso tra la bellezza dell’album e la “possibilita’ di fruizione” di questa bellezza (volutamente cervellotica ed elitaria). E’ evidente che questo disco e’ stato fatto per poche persone, ed inoltre anche queste devono faticare per apprezzarlo, ma se riuscirete a penetrare la barriera eretta dai Tactile Gemma scoprirete un mondo sonoro davvero mirabile. Prima di concludere ribadisco ancora che un ascolto attento prima dell’eventuale acquisto non e’ solo consigliato, ma in questo caso e’ praticamente obbligatorio.