Scorrendo la line-up dei Temperance viene da pensare subito ad un’altra band: i Bejelit! Infatti 4/5 dei Temperance facevano parte dell’ultima line-up degli ormai sciolti Bejelit. I punti contatto fra i due gruppi però finisco qui. I Temperance propongono un metal moderno dal forte impatto melodico. Potrebbero in qualche modo ricordare gli svedesi Amaranthe ma con parecchie vitamine in più (leggasi chitarre molto più presenti e predominanti).
Come detto 4/5 della band riprende gli stessi strumentisti dei Bejelit, ma alla voce troviamo la cantante Chiara Tricarico (supportata da anche da Marco Pastorino e da vocalist esterni).
Quello che colpisce fin da subito, durante l’ascolto di “Temperance”, è la cura per le melodie, la produzione e gli arrangiamenti di ogni singolo brano. Fin dalle prime tracce (Tell Me e Hero) la melodia, guidata dalla bella voce di Chiara, diventa subito protagonista, benché il tappeto sonoro sia di tutto rispetto, con le intrusioni di parti di tastiera ed elettronica, curate dal batterista Giulio Capone.
Rispetto ai già citati Amaranthe, il sound dei Temperance risulta più variegato, con più colore. Esempi, in questo senso, potrebbero essere pezzi come The Fourth Season, in cui fanno capolino elementi cari al symphonic metal, con ampie fughe tastieristiche. Anche Relentlessly, uno dei brani che preferisco, ha una struttura più intricata, con le tastiere che potrebbero rimandare addirittura al prog metal. La voce di Marco Pastorino guida le strofe, dal groove più sostenuto, per poi lasciare spazio alla melodia del ritornello cantata da Chiara.
Non mancano evidentemente brani più d’impatto come To Be With You, in cui compare in veste di guest growling vocalist Stefano Oliva (HateTyler) o Dejavu, con un coro di facile presa che rimane in testa fin dai primi ascolti.
Segnalo anche il brano Lotus, dal vago mood orientale, che potrebbe richiamare i Nightwish più intimistici.
“Temperance” si conferma quindi come un esordio veramente valido, che, vista la presenza di diverse melodie e stili, potrebbe attirare più palati. Al di là dei gusti e delle scelte musicali, l’album si rivela sicuramente buono e potrebbe far togliere più di qualche soddisfazione ai Temperance.