Nascono circa 6 anni fa i veneziani Teodasia dal desiderio del batterista Francesco Gozzo di fondare un gruppo di meta sinfonico con cantato femminile. Nel 2009 il primo EP di sei pezzi. A distanza di tre anni debuttano con un album intero , un artwork decisamente curato, e tanta voglia di emergere.
Fin da subito è evidentissima la passione di gruppi quali Nightwish, Epica ecc, ma intelligentemente il gruppo non è una copia dei gruppi più famosi appena citati. La brava cantante Priscilla Fiazza cerca in tutti i modi di essere sè stessa nel cantato, non disdegnando qualche apertura lirica di tanto in tanto, aspetto mai messo in evidenza ma solo a fare da contorno a una ricerca più naturale e teatrale del cantato. Ed è proprio la teatralità che il gruppo mette in mostra. Orchestrazioni di Michele Munari sempre in primissimo piano, che tessono un tappeto rosso per le chitarre grintose, ma mai troppo in evidenza di Fabio Compagno.
E’ l’insieme quello che conta, nessuno strumento prevarica sull’altro. Buona anche la prova dietro le pelli del fondatore Francesco Gozzo, che dà quel tocco prog in più con la batteria mai statica e sempre vivace.
L’album dà un senso di concept all’ascoltatore, le canzoni si susseguono ottimamente, la consequenzialità della musica è precisa e denota una ricerca di strutturare l’album da parte del gruppo. Musica che non è troppo diretta, ha bisogno di qualche ascolto per essere assimilata, và più compresa che ascoltata. Fattore questo che per chi consuma solo la musica potrebbe dare un senso di noia, ma per chi cerca musica ragionata ha un suo vero e proprio perché di esistere.
Ci sono alcuni punti deboli che fanno perdere l’attenzione, e uno è la produzione e la scelta di alcuni suoni non troppo puliti di batteria e chitarra. Ma c’è sostanza in Upwards, e molti ascoltatori di metal e rock sinfonico troveranno interessante questa uscita.
Per dovere di cronaca va segnalata la presenza di Fabio Lione dei Rhapsody Of Fire come ospite nel brano Lost Words Of Forgiveness.