Gli universi del metal atmosferico e ambient possono essere intesi come piccole moltitudini di pianeti, stelle, asteroidi che viaggiano nello spazio infinito alla ricerca della perfezione estrema, maniacale quasi morbosa di qualsiasi tipo di suono.

Ciò che si intraprende con quest’ultima  opera di Thanatos (collega stimato di Metallized) è una sorta di viaggio interstellare, ai confini dell’impossibile realtà di introspezione musicale, arrangiamento e sperimentazione. Le atmosfere ricercate, struggenti a tratti, fanno sì che riempiano il sistema dei nuovi talenti underground, con un prodotto pregiato, calcolato e ragionato su ogni piccolissima singola nota. Ci si potrebbe quasi avvicinare all’analogico utilizzato in “Interstellar Overdrive” dei Pink Floyd e non solo ovviamente . Ma tutto viene ribaltato, elettronicamente e sistematicamente. Dunque nel caso Thanatos, parliamo di avanzamento dei tempi che offrono la nuova tecnologia, per tanto si tratta senza dubbio di digitale sperimentato in modo unico e ad altissimi livelli di genialità,  ad un unico ingresso  in mixer  e con un unico utilizzo seppur molto lieve del sinth.  E’ percettibile la realtà del concept di questo album, basato su emozioni diverse tra loro, incontrollabili e controverse dell’artista stesso, che ama amalgamare in un contesto spazio-temporale la versatilità di ogni singola traccia. Questo lavoro è composto da sette brani ed è stato prodotto in maniera indipendente. Brani che si ingarbugliano tra loro come se ogni titolo segna in realtà l’argomento del concept trattato. E le tracce spaziano in maniera incontrollata, tra il significato più profondo dei sensi e qualche sporadico sogno dettato da una legge antigravitazionale del sistema.

La logica di pensiero rimane alta in questo album, come a volerci segnalare la presenza dell’artista stesso che indica la retta via da seguire durante l’ascolto in una sorta di accompagnamento lungo il cammino che si compie in questo intenso viaggio interstellare e dove alla fine chi vince è colui che vede la luce per primo.

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