A volte capita di inserire un cd promo dentro il lettore con poche aspettative e di ritrovarsi a dire : “cavolo che bello!”.
Il riascolto è d’obbligo, e in questo caso ci si convince ancora di più della prima impressione.
Questi The Bereaved ci propongono un album dal suono assolutamente canonico nell’ambito death metal, senza osare e senza provare non solo ad uscire dal solco, ma nemmeo ad avvicinarsi al bordo dello stesso. Però quello che danno alle stampe è un disco godibilissimo, che scorre via e lascia un senso di soddisfazione nell’ascoltatore per quello che è: genuino Swedish death Metal che incrocia gli In Flames con i Children Of Bodom, con un tocco quà e la di thrash alla Trivium (la voce clean di Neal molto somiglia a quella di Matt Heafy) in un mix di riff velocissimi e rallentamenti intriganti, scream e clean che si intersecano in attimi di violenza alternati a aperture sinfoniche e armoniose facili da ricordare ma mai banali.
Insomma un album da sentire e risentire senza impegno, tra attimi di puro godimento musicale quali la opener “Zero of the day” o la splendida “Parasitic sleep”,che mette in evidenza anche un sottofondo fatto di tastiere (strumento a dire il vero poco o nulla sfruttato dai nostri su questo lavoro), fino all’estasiante e sognatrice “Alter the image” , ed altri certamente meno entusiasmanti (la troppo canonica ed anonima “Freezing the blood”, salvata dall’assolo di chitarra centrale), ma sempre ben realizzati, con batteria in primo piano come da canone e chitarre che entrano in scena in punta di piedi, per prendersi poi il palcoscenico poco alla volta.
Buonissima la prestazione globale dunque, complice certamente anche una produzione attenta a non ammorbidire troppo i suoni ma anche a non eccedere nella ruvidezza, che certamente avrebbe reso il disco troppo compatto e difficile da assimilare.
Insomma, un album che certo non innalzerà agli onori della critica questi 6 giovanotti (ci vuole ben altro al giorno d’oggi per avere alte recensioni dive conta e purtroppo non è solo la musica a pesare), ma che farà la felicità di tutti gli amanti di un genere che spesso stenta a trovare buoni interpreti oltre quei pochi big mondiali già citati.