I bolognesi The Black Rain inaugurano l’estate 2014 con una cascata di … acqua fresca! Water Shape, il loro secondo album, realizzato per la Atomic Stuff Records e distruibuito da Andromeda Dischi, è composto da tematiche apparentemente non troppo impegnative , accompagnate da un classico hard ‘n heavy , mischiato a parentesi prog interessanti , capace di alleggerire e dissetare , esattamente come l’acqua, la rude e secca pesantezza dell’anima , senza troppe rivisitazioni ma con discrete dosi di orecchiabilità.
Water Shape è una sorta di concept “invisibile”: un filo trasparente (piuttosto trasparente) collega le undici track che racchiudono esperienze di vita narrate , o meglio, cantate. Ogni ascoltatore ha la possibilità di percepire l’intimità di esse secondo la sua personale visione, secondo la forma del proprio pensiero. Da qui nasce , secondo I The Black Rain, il concetto di Water Shape, di forma dell’acqua: essa assume la forma del contenitore ove viene ospitata, proprio come vengono metabolizzati in modo soggettivo le proprio impressioni, sentimenti ed emozioni descritti nei testi di questo album.
Tecnicamente I giovani si mostrano convincenti nelle parti più melodiche e lente ad esempio di Times Of Trouble , nella malinconica Without Love , e in quelle dell’interessante – e per me miglior pezzo del disco – King Of Stones , con ottimi attacchi in crescendo che impennano su refrain potenti e coinvolgenti. Eccellenti gli inserimenti prog che all’album donano sicuramente un tocco di classe e di personalità. . Meno bene invece nei pezzi ove viene mantenuta una linea unicamente hard rock, in cui viene a mancare una certa spinta vocale come pure un certo supporto strumentale che purtroppo fanno perdere in energia l’album, appesantendolo. Album non eccezionale nel suo genere ma sicuramente piacevole per gli amanti di un heard ‘n heavy senza troppe pretese. Qualche bollicina lo avrebbe reso sicuramente più frizzante e digeribile.