Che, in ambito musicale, sia possibile creare un prodotto interessante , senza la pretesa d’inventare nulla di nuovo, nè forgiare capolavori, è un innegabile dato di fatto. Dopo tre album alquanto anonimi ed una discreta esperienza sul campo, a rafforzare la veridicità del concetto sopra, arrivano i The Duskfall con questo ‘The Dying Wonders Of The World’.
Sin dai primi assaggi è facile intuire come i cinque finlandesi andranno a percorrere terreni già battuti da altri prima di loro, gestendo con intelligenza le solite influenze più o meno ingombranti. Il fare accattivante del death melodico di scuola svedese si unisce ad una produzione moderna (che sa molto di ‘Natural Born Chaos’) e ad un attitudine cruda vicina agli Hypocrisy di ‘Abducted’ in una miscela che riesce a catturare e convincere. Il risultato sono nove brani dalla durata mai eccessiva che, oltre a piacere e divertire, colpiscono per la loro capacità di equilibrare violenza e melodia. E’ così che armonizzazioni mai banali, fraseggi vari e ben connessi tra loro ed una sezione ritmica varia e dinamica funzionano bene in una proposta che, rispetto all’ultimo ‘Lifetime Supply of Guilt’, appare più decisa, convincente ed aggressiva. Qualità che non rendono certo personalità all’album ma che gli conferiscono tutte le qualità per meritare un ascolto da chi, amante del genere, non cerca personalità a quintali.