Strana storia quella dei The Kolios Project. La “band” nasce da un’intuizione di Ryan Denzer-King, chitarrista statunitense che ha reclutato gli altri componenti tramite un annuncio su internet. Oltre a lui, infatti, si sono aggiunti Matteo Borselli (ex tastierista degli Anthelion), Pablo Carrascosa al basso e Manfred Dikkers alla batteria, senza contare una miriade di comparsate musicali tra le quali ricordiamo quelle di un certo rilievo di Alan Goldstein e Santiago Dobles degli Aghora. Proprio da questi, e da altre compagini di nicchia come Gordian Knot e Cortland, i The Kolios Project prendono spunto per partorire questo promo di brani strumentali, assolutamente imperniati di fusion e metal prog. Soluzioni tecniche, assenza di parti cantate (qualche verso recitato alla “Cynic”, perlopiù), cefalee ripetute ed assicurate… tutti ingredienti di un lavoro sicuramente pretenzioso (nel senso buono) e certamente fuori dai classici schemi compositivi. Giocato in gran misura sull’affiatamento di chitarra e tastiera, “Demo 2005” (che, a dispetto del nome è di quest’anno) scorre in maniera arzigogolata per tutti i suoi ventisei minuti di durata, con vari ed interessanti picchi qualitativi a far da cornice ad un lavoro complesso e ricercato. Manca ancora una personalità ben definita ai Kolios ed una strada musicale che li rappresenti a pieno, eppure questi ragazzi sembrano voler a tutti i costi perseguire nel proprio intrigante intento di base. Visto come è nato il gruppo e considerata la complessità di fondo della proposta in esame, “Demo 2005” rappresenta un ottimo passaggio per futuri ed importanti exploit qualitativi. Teniamoli d’occhio…