I Tre Leoni del Regno Unito. Dietro questo nome altisonante si celano due importanti personaggi del panorama hard rock/AOR: il guitar-hero Vinny Burns e il batterista Greg Morgan, entrambi coinvolti in band del calibro di Ten e Dare. Ai due si unisce il cantante e bassista Nigel Bailey. A questo omonimo debutto discografico collaborano altri personaggi legati all’ambiente melodic rock, tra cui l’onnipresente Alessandro Del Vecchio.
I Three Lions non si nascondono e confezionano 12 gemme di rock zuccherino per questo debutto che, per quel che mi riguarda, è già un classico.
Niente di meglio che aprire con una super hit come Trouble In A Red Dress, in cui ruggisce fin da subito il leone Burns con la sua 6-corde. Davvero una splendida melodia e un coro irresistibile interpretato magistralmente dalla calda voce di Bailey.
Nel disco troviamo tutti gli ingredienti che possono rendere appetibile un’uscita del genere. Dai brani più melodici e d’impatto come l’appena citata Trouble In A Red Dress o la rockeggiante Hellfire Highway, fino alle ballad e ai brani più introspettivi. Quello che però contraddistingue “Three Lions” è l’assoluta qualità e la cura per ogni singola traccia. Tra queste mi sento di segnalare l’orientaleggiante Kathmandu in cui la band crea trame da “Mille e una notte”, grazie alla superba interpretazione di Bailey e alla solita ottima prova degli strumentisti.
Twisted Soul è un altro dei brani che preferisco: parte in modo lento e introspettivo, ma poi lo scatenato Burns prende il comando con la sua chitarra che sciorina note a profusione. Magnifico il lavoro del chitarrista.
L’album si chiude in modo inaspettato con lo strumentale Sicilian Kiss, che richiama appunto temi da colonna sonora di film come “Il Padrino”.
“Three Lions” si rivela quindi un disco imprescindibile per gli amanti del rock melodico: se siete fans di queste sonorità avvicinatevi senza remore a questa nuova band. Il buon vecchio Burns ha fatto di nuovo centro.