I TimeSword nascono cinque anni fa per volere del talentuoso chitarrista Dan Logoluso, dopo svariata gavetta come musicista in gruppi specializzati in cover di artisti più famosi.
La passione di Logoluso per il teatro del sogno è fin troppo evidente, dalla musica alla struttura dei pezzi (l\’esempio più evidente è subito Real Mistery con i suoi diciannove minuti), solo sei per una durata complessiva di quasi un\’oretta di buona musica.
Il progetto è ambizioso, e volere rifare i versi ai maestri indiscussi del prog metal potrebbe essere anche di difficile realizzazione. Il nostro però si è circondato anche di altri talentuosi musicisti quali Mark Pastorino alla voce (anche se nei Secret Sphere ricopre il ruolo di chitarrista), Alberto Sonzogni alle tastiere, Luca Prederi al basso e Alex Galanti, infine, alla batteria.
Come già accennato Chains Of Sin risente novetolmente dell\’influenza del gruppo americano, ma il risultato è veramente buono, tanto che chi ha amato Images & Words e Awake troverà quì pane per i propri denti.
Sezione ritmica assolutamente precisa, cantato graffiante di Pastorino, tastiere e chitarre che si alternano conferendo al tutto incisività. Il valore dei musicisti è evidente, indiscutibile, quello su cui c\’è un po\’ da discutere è l\’esagerata derivazione del prodotto, e la mia non vuole essere una critica. Sono il primo a dire che è quasi impossibile essere originali al giorno d\’oggi. Chains Of Sin è un album che, nonostante la presenza di qualche difetto, dovuto all\’inesperienza compositiva, non annoia, bloccando l\’ascoltatore a sentirlo tutto fino alla fine; i brani sono articolati, complessi. Logaluso ha fatto di tutto per non scrivere solo dei brani lunghi ma cercando di intessere trame, che seppure già sperimentate da altri, rendono appieno, riuscendo a volte ad essere anche un pelino imprevedibili.
Che dire quindi dei TimeSword? Che sono un gruppo appena nato, con il primo album che inevitabilmente riprende le orme di album noti, ma che ha forti potenzialità di miglioramento, di sicuro non a livello esecutivo, quanto più sul lato compositivo in cui inserire delle proprie personalizzazioni e varianti sul tema prog metal.