Prima di premere il tasto play del mio stereo ero scettico in quanto non sapevo cosa aspettarmi da un album dalla durata superiore ai sessanta secondi ma dalla tracklist composta di sole tre canzoni.
Dopo un primo ascolto il mio scetticismo era già scomparso e con il passare del tempo “I Am” mi ha lentamente e piacevolmente conquistato.
Numerosi i punti positivi da notare nell’album e davvero pochi quelli negativi; quello che più stona (sebbene fortunatamente solo in alcuni episodi nella prima traccia) è la voce, la quale sarebbe potuta essere migliore in quanto un po’ poco incisiva.
Quasi difficile da credere è che le performances vocali della seconda e terza traccia siano le stesse della prima, in quanto la differenza qualitativa è nettamente maggiore.
Passando agli aspetti positivi di “I Am” non sono facilmente dimenticabili le numerose ed azzeccatissime composizioni progressive comprendenti anche alcuni tra i migliori assoli nei quali Tomas si sia mai lanciato.
Solide e compatte sono le basi di basso e batteria, basi che meritano attenti e ripetuti ascolti per carpire quanto ben arrangiate e suonate esse siano.
Ottimo è anche il lavoro alle chitarre che sprigionano grinta ed energia da ogni nota suonata; interessanti sono alcuni assoli dal sapore blues settantiano che impreziosiscono ulteriormente l’album.
Non è facile rendere veramente giustizia ad un cd con una semplice (seppur positiva) recensione; il consiglio migliore è quello di ascoltare attentamente “I Am” prima di giudicarlo in quanto non essendo un disco pop (o di easy listening music in generale) solamente dopo alcuni ascolti si carpisce la maestria e l’eccellenza con le quali quest’album è stato composto e realizzato.