Una nuova band si affaccia sulla scena estrema, o meglio un nuovo side project che vede coinvolti membri di Unmoored, Setherial e Satariel. I Torchbearer formatisi appena un anno fa giungono al loro debutto sfornando un platter che ha le sue radici nel Thrash-Death di scuola svedese. Credetemi però che i 5 fanno proprio di tutto per non amalgamarsi alle produzioni del settore andando ad estremizzare la loro proposta con l’inserimento di elementi black metal.
Si notano infatti l’ultradistorto suono del basso (Carpathian Forest docet) e i riff tipici del Black Metal svedese (come quelli di “Sown Are The Seeds Of Death”). L’elenco degli elementi di derivazione black metal non finisce qui: anche la voce, pur variando nel corso del disco, tende più allo screaming che al growling.
Tracce degne di attenzione sono: la quarta “Faith Bled Dry” dove i Torchbearer esplorano il death e le sue forme più violente, la successiva “Bearer Of The Torch” con bei riff e stacco che ricorda non poco i Dissection, la settima “Fad Advanced Closure” soprattutto grazie ad un assolo molto melodico ed ispirato e ad una parte che mi ha ricordato non poco i nostrani Graveworm. Fortunatamente la successiva “Thus Came Dying Unto Kaffa” mostra un briciolo di personalità in più e risulta essere una traccia molto coinvolgente dal riffing molto brutale.
La penultima “Shorespread God”, salvo alcune sfuriate è l’unica che ci offre un attimo di tregua, e magari metterla prima nel disco non sarebbe stato male. L’album si conclude con la canzone più brutta del cd “Failure’s Dawn” nella quale Henrik Schönström mette in mostra le sue capacita con un assolo di batteria dal feeling inesistente.
I primi ascolti invogliano ad addentrarsi nella musica di questi Toarchbearer, forte di un ottima produzione, dopo aver sentito il disco più attentamente si nota che non ci sono poi troppe idee originali. Non si tratta di un brutto disco e ascoltare alcune delle tracce che lo compongono è più che un piacere, ma nel Death-Black c’è di meglio sia che cerchiate più feeling che più violenza.