I Transit Poetry sono un side project di Sascha Blach dei Despairation, gruppo che sinceramente mi lascia piuttosto indifferente… e proprio alla stessa maniera di quella band anche i Transit Poetry non mi hanno particolarmente colpito. “Themes From The Desolate Ocean” è il loro debut, un cd uscito qualche tempo fa che ha inaugurato una serie di lavori dedicati agli elementi (fra poco dovrebbe uscire il secondo cd). La musica di questi ragazzi è un elettropop che deve molto agli anni ’80 (si sentono infatti pesanti ispirazioni electro provenienti direttamente da quel decennio, inoltre anche un gruppo come i The Sisters Of Mercy fa trasparire la sua influenza in questi pezzi) e che incorpora in sè alcuni elementi gothic (una cosa che non ha fatto ancora nessuno, insomma…). Il problema principale di “Themes From The Desolate Ocean” probabilmente sta proprio in questo: nel suo essere derivativo… Il disco in sè infatti non è del tutto malvagio, tuttavia non riesce a colpire. I pezzi si confondono nella mente dell’ascoltatore, i suoni non sono del tutto riusciti e alla fine ci si ritrova con una manciata di canzoni che, tra l’altro, non fanno venire voglia di ballare ma che nemmeno sono del tutto adatte per un “normale ascolto” (insomma, sia la componente electro sia la componente gothic non riescono a svolgere pienamente il loro lavoro). Qualche pezzo che attira un po’ l’attenzione in realtà c’è, come “Black Water Asylum”, più rockeggiante del resto del disco, o “Liquidation”, che tutto sommato è accativante, tuttavia la media dei brani è sottotono (nemmeno il remix di “Edentea” cattura l’attenzione).

Insomma, questa prima fatica dei Transit Poetry non mi sembra propriamente riuscita. Non assegno un voto più basso del 5,5 perchè anche se ho parlato molto dei suoi difetti comunque il cd si lascia ascoltare, tuttavia in questo genere ci sono caterve di dischi migliori…

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