Confezionato bene e suonato meglio, questo esordio assoluto dei Tsubo è l’ennesima perla a sorpresa dell’underground estremo italiano. Soli cinque brani, per ventisei minuti d’intensità asfissiante che, con personalità e passione, passano in rassegna il meglio di quel grind sponda metal tanto tecnico, ironico e spesso vicino al death. Indubbiamente influenzati da band come Cephalic Carnage e Terrorizer, i quattro musicisti riescono a donare al proprio lavoro una “mano” precisa e tangibile, ravvisabile in maniera immediata e cristallina. I pezzi, se si escludono tratti della troppo pretenziosa opener, sono praticamente perfetti e racchiudono in pochi minuti tutto ciò che un ascoltatore del genere vorrebbe ascoltare. Growl catacombale registrato ed espressivo, tecnica ineccepibile, un songwriting mai banalmente sparato ma complesso, intricato e, anche e soprattutto, intelligente nel dare un perchè ad ogni composizione. Le prove individuali sono eccellenti con un risultato d’intesa praticamente eccellente tra il coraggiosi chitarristi (talvolta alle prese anche con deliziosi assoli) ed una sezione ritmica eccezionale nel suo modo di spaziare e mostrarsi dinamica. Come se tutto ciò non bastasse, una produzione da dieci e lode, assolutamente superiore alla media-demo, arriva a porre la ciliegina sulla torta per un lavoro che parte in sordina e procede con fuochi d’artificio stupefacenti. Una sorpresa da ammirare e custodire, aspettando il seguito sui palcoscenici meritati. In bocca al lupo.