I Twilightning sono una giovanissima band finlandese composta di sei ragazzi maledettamente in gamba e capaci di creare ottime canzoni aggressive e trascinanti, cariche di melodia e di pathos. Ed è proprio il caso di dirlo, “Plague-house puppet show” è il degno successore di “Delirium Veil” incredibile album d’esordio del combo proveniente dalla terra dei mille laghi. Amanti del power metal preparatevi a fare vostro questo dischetto perché vale assolutamente la pena acquistarlo. Dal punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad un lavoro frizzante e ben congeniato: le ritmiche di chitarra di Wallenius e Sartanen sono battagliere ed esaltanti, ispirate dal power/thrash di stampo americano, complice anche la sezione ritmica di Leskinen che riesce a rendere i pezzi ancora più interessanti tramite passaggi di batteria e cambi di tempo azzeccati e ruffiani. I due chitarristi si rincorrono attraverso ritmiche killer e soli ben strutturati a dimostrazione che questi due ragazzi formano una coppia assolutamente straordinaria ed affiatata. Pöyhiä, cantante e leader della band, si rivela davvero preparato ed ispirato, capace di raggiungere note molto alte ma al tempo stesso dotato del feeling e del carisma necessario per far decollare i pezzi, preferisce non perdersi in quel calderone di ugole-sirena che caratterizzano i gruppi power moderni, ma predilige un cantato maggiormente heavy-oriented e in alcune canzoni si dimostra sporco e tirato come molti singer hard rock degli eighties.
Ma veniamo ai pezzi: la title track parte con un riff oscuro e lento, molto dark, che mi lascia un attimo sconcertato ma che dopo pochi istanti esplode e diventa una trascinante power song accompagnata da riff e stacchi hard rock aggressivi e maledettamente melodici; cambi di tempo si susseguono a rotta di collo e neanche me n’accorgo inizia “Into treason” che in coppia con l’ avvincente “Diamonds of mankind” si annuncia uno dei pezzi power più belli ed entusiasmanti che abbia mai sentito da molto tempo a questa parte. La successiva “The fiend” si snoda attraverso un mid tempo che ricalca le orme dei Brainstorm, mentre Pöyhiä si dimostra ancora una volta un abile cantante riuscendo a scrivere una linea melodica molto bella ed orecchiabile. Si prosegue col power tirato e melodico sulla scia degli ultimi Sonata Arctica e Thunderstone con la successiva “Victim of deceit” dove i due chitarristi si rincorrono con soli di matrice prima orientaleggiante e in seguito più hard rock oriented fino a lasciare spazio alle tastiere di Naukkarinen che esplodono in un assolo al fulmicotone. Finalmente un po’ di relax e si va con i lenti: “Painting the blu eyes” è la classica ballad strappalacrime, caratterizzata da un ritornello davvero splendido, merito anche dei cori che gli altri ragazzi fanno a Pöyhiä, che però non riesce a superare l’incredibile “Under somber skies”, lentone presente nel debut “Delirium Veil”. E si riparte di nuovo a mille con la successiva “In the fervors frontiers”, seguita a manetta da “Riot race” e “Lubricious Thoughts”, non un attimo di tregua, nemmeno un istante di respiro, solo canzoni assolutamente orecchiabili e dai ritornelli carichi di melodia e pathos, cambi di tempo si susseguono a ritmi inverosimili e il cantato di Pöyhiä che riesce ad esaltarmi come non accadeva da molto tempo a questa parte.
Ragazzi questo è un disco da avere, molte band power metal di fama mondiale (non facciamo nomi, meglio) avrebbero di che imparare da questi sei musicisti. Se ancora questo non vi basta, la produzione è assolutamente affascinante: i Twilightning hanno registrato ai Finnvox studios, gli strumenti escono chiari e potenti dalle casse dello stereo, le mura di casa tremano e i vicini si lamentano! Da avere, per tutti gli appassionati e non.