I Tyrant nascono a Milano nel lontano 1984. Reduci da uno scioglimento, dopo svariati tentativi di emergere, nel 2000 si sono riuniti creando finalmente il giusto equilibrio in una fusione sonora tra il rock and heavy e il southern rock sulla scia della NWOBHM.
“Blues booze and nothing to lose” è un platter di nove tracce assolutamente godibili e ben registrate. Suoni grezzi, carichi di energia allo stato puro. Fa ingresso in alcuni brani l’armonica, così a dare una spruzzata di southern rock ben fatto e ben incastrato nel loro modo di fare rock n roll. La voce del cantante ha la classica nota ruvida, ma comunque ben intonata. Ottimi elementi anche gli altri musicisti, si sente l’esperienza degli anni spesi tra sale prove e qualsiasi tipo di palco. Come da copione, intramontabili nel song writing, sono presenti anche un paio di semi ballad, che grazie all’armonica e ad alcuni riff ben ricamati tra loro, si può fingere di essere su una e viaggiare con la mente verso l’infinito e oltre. Il disco procede poi con brani incalzanti, piacevoli, che filano via con leggerezza, tenendo comunque presente la qualità e la tecnica nel velocizzare e rallentare, grazie sempre all’utilizzo dell’armonica, che è fondamentale per offrirci le sonorità del rock quasi americano che i Tyrant vogliono trasmettere.
Un ottimo disco, godibile, che si può definire “musica da viaggio” , tranquilla ma non troppo. Fermo restando che gli elementi hanno un’esperienza notevole e sono musicisti davvero preparati e in tempi come questi, dove il mercato della musica non sempre accontenta l’ascoltatore, è davvero importante riuscire a trasmettere qualcosa di piacevole con questo tipo di genere musicale.