Era attesissimo. La conferma o la smentita del bel lavoro omonimo pubblicato un paio di anni fa da parte del gruppo capitanato da Kiske. Unisonic presentava dei brani un po’ eterogenei, alcuni più AOR, altri più power metal, riprendendo un po’ il tocco di chi li aveva ideati. Questa leggerissima pecca è stata decisamente corretta, preferendo un lavoro più di gruppo e meno del singolo. Il nuovo “Light Of Dawn” suona quindi più omogeneo mantenendo le caratteristiche proprie dei singoli artisti. E così nello stesso brano sono presenti varie sfumature, passando dall’Hard Rock al Power più spinto senza perdere di qualità, dando una leggera spinta in una direzione o nell’altra per caratterizzarlo. Undici brani, più un intro decisamente trascurabile, uno più bello dell’altro catapultano l’ascoltatore nell’astronave per esplorare lo spazio della musica del quintetto.
Superato l’intro parte subito un riff in pieno stile helloweeniano, in cui è evidente il tocco di Hansen, che ci riporta indietro di tantissimi anni. Ma Your Time Has Come fortunatamente cambia rapidamente registro passando su lidi più melodici. Il successivo Exceptional è caratterizzato dalla magica e sognante voce di Kiske, mentre For The Kingdom è un ottimo brano power, che è stato scelto come anteprima nell’EP omonimo di qualche mese fa. EP contenente anche un brano inedito non presente nel disco.
La successiva e cadenzata Not Gonna Take Anymore, si sposta verso l’AOR dei Place Vendome, mantenendo un carattere metal. Night Of The Long Knives è, a mio avviso, il migliore del nuovo disco in cui Michi dà la migliore prova della sua voce, sostenuta da un hard rock incisivo e graffiante. A metà strada tra l’hard rock e power è invece Find Shelter, con un refrain di chiara matrice ottantiana, e brano in cui Kiske spinge un po’ più su i suoi famosi acuti. Non può mancare il lentone affidato a Blood, sognante e delicata, che si collega perfettamente a When The Deed Is Done, altro brano che potrebbe rappresentare al meglio quest’album. Quest’ultimo riprende alcune linee già tracciate in “Pink Bubbles Go Ape” e “Chamaleon”. Segue Throne Of The Dawn con un appeal vagamente thrashy nella sua parte iniziale, e che cambia subito registro virando verso un hard rock più deciso. Siamo quasi in chiusura e Manhunter si fa ricordare solo nel ruffiano ritornello cui segue la seconda ballata You And I, nonché ultimo brano, purtroppo poco convincente e che non lascia il segno facendosi presto dimenticare.
“Light Of Dawn” è un ottimo album di metal melodico, con spiccati passaggi power e granitici riff hard rock. Album in cui i cinque musicisti dimostrano di fare più gruppo, armonizzando i singoli passaggi all’interno del brano, secondo le caratteristiche di ognuno, ma anche la successione dei brani. In definitiva “Light Of Dawn” supera di gran lunga il suo predecessore. Non c’è veramente altro da dire che qui si sente il migliore Kiske, maturo e che ha superato magnificamente il risentimento verso il metal di un po’ di anni fa. Eccellente lavoro.