Con i Vagh di “Sands Of Time” ci eravamo lasciati e sempre con loro ci ritroviamo alla ripresa delle danze. Il cordialissimo Robin ha risposto alle nostre domande, parlandoci del suo vecchio lavoro, delle nuove aspettative, comunicandoci inequivocabilmente il grande entusiasmo e la stessa passione che alberga in tutti noi.
Innanzitutto grazie per l’intervista e complimenti per il vostro “Sands Of Time”, veramente piacevole, lo ascolto spesso e mi mette sempre di buon umore…
Grazie, amico! Sono contento che ti piaccia. Credo che sia proprio quello lo scopo del disco: mettere la gente di buon umore. Per qualcuno è un “viaggio nostalgico”, mentre per altri sono semplicemente delle belle canzoni da mettere ad alto volume e cantare insieme.
L’album mi ha colpito subito per l’orecchiabilità dei brani e per il suono della chitarra, molto differente da quello che si è soliti sentire nelle realizzazioni di questo genere, generalmente più pacato: si tratta di una scelta, di esigenze di registrazione o di altro (magari entrambe le cose)?
Beh, sono sempre stato un fan sia dell’AOR sia delle cose piu’ pesanti… e adoro il suono delle chitarre distorte! Sul mio demo c’erano chitarre un poco più soft e tradizionalmente AOR, ma quando Magnus Hedin (tecnico e co-produttore) ed io stavamo apprestandoci a registrare, lui ebbe l’idea di usare chitarre più heavy per avere canzoni più energiche. Ha funzionato, ed ha anche aggiunto un certo suono “live” ai pezzi. Entrambi abbiamo pensato che le canzoni sarebbero state ottime da suonare dal vivo, quindi abbiamo voluto catturare un po’ quell’atmosfera.
Siccome il nostro budget era limitato, abbiamo usato semplicemente l’impianto Marshall in studio. Il risultato era buono, e abbiamo deciso di continuare così.
Credo che in parte sia la causa del successo di “Sands of Time”. E’ AOR con chitarre heavy metal. Una specie di nuova combinazione, forse.
Io vi ho scoperto solo col CD ed ho letto che i brani sono stati scelti da una rosa abbastanza ampia di canzoni: in base a quali criteri è stata effettuata la selezione e quanto è stato difficile rinunciare agli altri pezzi? Ne ritroveremo qualcuno nel nuovo lavoro o si tratta per quest’ultimo di nuove composizioni?
E’ stato molto difficile fare una scelta dei pezzi. Ho un gran numero di canzoni tra le quali scegliere, dato che ormai compongo da quasi 25 anni. Alla fine scelgo sempre le canzoni che stanno bene insieme fra loro, che hanno lo stesso feeling, diciamo. Volevo anche inserire nell’album i pezzi più catchy.
C’erano diverse altre canzoni che secondo me sono altrettanto buone come quelle finite sul disco, ma in qualche modo erano diverse. Alcune di esse finiranno sul nuovo CD, insieme ad altre canzoni nuove. Sarà un CD più vario. Forse anche più pesante, chi lo sa!?
Jonas Blum mi ha davvero sorpreso: ero abituato a sentirlo in contesti molto più metal ed aggressivi. Ho letto che la sua partecipazione è stata casuale e che è molto impegnato, nel prossimo album ci sarà sempre lui ai microfoni?
Si, siamo molto fortunati ad avere Jonas nella band, dato che lui sta lavorando davvero molto ultimamente. E sono felice di annunciare che ha appena registrato 8 nuove canzoni che appariranno sul nostro prossimo CD.
La cosa è davvero funzionata bene dato che Jonas è un bravissimo ragazzo. Abbiamo abitato nella stessa città per alcuni anni e l’ho sentito cantare con altri gruppi, perciò sapevo che aveva una grande voce. Siamo usciti a bere qualche birra insieme e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, e così abbiamo deciso di collaborare in questo progetto.
Credo che le canzoni su “Sands Of Time” avessero bisogno di un approccio un poco più “soft” qua e là, essendo essenzialmente brani AOR, e credo che lo stesso Jonas sia rimasto sorpreso del risultato. Abbiamo anche aggiunto un altro cantante al progetto. Si chiama John Marshall Gibbs, è un americano che vive in Germania, ha registrato con noi due canzoni sempre per il prossimo album. Anche lui è bravissimo.
La scelta di interrompere Jonas inserendo Noomi a metà disco m’è piaciuta…e credo che tutti si aspettassero un duetto… Noomi però, come ho scritto nella recensione, non mi è sembrata molto a suo agio, come se avesse potuto fare molto di più: è solo una mia impressione? Puoi dirci qualcosa su di lei, se fa parte del nostro mondo o se si è solo divertita ad entrarci per un brano…
Noomi è una grande cantante. Ha una voce piuttosto bluesy. Ha fatto anche cose più pesanti in passato, partecipando a demo eccetera. Durante le registrazioni di “Alison”, ci siamo resi conto che era ideale per una voce femminile.
Abbiamo contattato Noomi, e anche se le linee vocali della canzone erano state pensate per un uomo, credo che abbia fatto un gran bel lavoro. Anche lei ha partecipato a due dei pezzi che finiranno sul nuovo disco. Un up-tempo e una bellissima ballata. Le renderanno davvero giustizia, credimi!
So che è come chiedere ad un padre quale dei figli preferisce, ma c’è qualche brano di “Sands Of Time” a cui sei più legato o che ritieni semplicemente riuscito meglio?
Cambia di giorno in giorno, ma credo che “Hypnotized” sia quella che mi è sempre piaciuta di più. E’una gran canzone, molto catchy. La adoro perchè è tremendamente diretta e non gli puoi resistere, ti entra in testa dopo un solo ascolto. Mi piace molto anche “Born Yesterday”: un rock up-tempo molto orecchiabile.
Il responso in generale mi pare sia stato più che positivo, soprattutto da parte della critica più vicina al vostro genere musicale, che poi per certi versi è quella che più conta. Siete riusciti ad ottenere un contratto discografico? Girerete un po’ l’Europa? Insomma, che bolle in pentola?
Si, il responso che stiamo avendo è fantastico! Sia i critici che i fan sembrano apprezzare “Sands Of Time”. Era quello l’obiettivo più importante del CD. Alla fine, è molto più importante dei dati di vendita.
Al momento, come ti ho accennato, stiamo lavorando al nuovo cd che si intitolerà “Into The Future Zone”, e sarà composto da 12 pezzi. Mi spiace solo che ancora non abbiamo un contratto discografico, quindi dovrò pagare tutto di tasca mia un’altra volta. No pain, no gain, si dice…
Per il tour, semplicemente non ci sono soldi. Tutti abbiamo un lavoro regolare e sarebbe troppo costoso prendere un lungo periodo di ferie per le prove e per il tour.
Speriamo davvero che qualche etichetta si interessi ai Vagh in modo da poter avere un vero budget per il prossimo disco. Mi piacerebbe un sacco potere andare in tour! Sappiamo di avere dei fan e sarebbe fantastico incontrarsi. Sono inoltre convinto che la nostra musica renderebbe tantissimo dal vivo.
La vicenda dei Vagh è la classica dimostrazione che non bisogna mai smettere di credere. Come si fa, arrivati ad una certa età, a non gettare la spugna, a non considerare i sogni definitivamente come tali?
Credo che tu debba davvero amare la musica. Comporla, suonarla ed ascoltarla. Naturalmente, quando lasciai la mia precedente band ormai 10 anni or sono, pensai che i miei giorni da rocker fossero finiti. Ma ho continuato a scrivere canzoni AOR/Metal e con tutte le nuove tecnologie che sono uscite ultimamente per me si è aperto un mondo nuovo. La possibilità di registrare sul tuo computer e di accedere a Internet ti aiuta a lavorare con molta facilità; sei a casa tua e puoi ugualmente raggiungere ogni parte del pianeta. E grazie a tutti voi delle Webzines, delle internet-radio e dei negozi online, è possibile diffondere la tua musica in tutto il mondo. Grazie!
Negli anni 90 un po’ tutto il movimento hard’n heavy fu messo un po’ da parte non avendo più molti sbocchi commerciali. Quale ritieni sia stata allora la causa principale e perchè secondo te adesso sembra essere tornato a destare interesse? Anche dalle vostre parti, che sono più facilmente associate a generi più “estremi”, sembra che le cose si stiano per fortuna muovendo (il ritorno di Jidhed, i riformati Crystal Blue, gli Street Talk…)
Si, è una gran cosa che anche l’AOR stia ricominciando a destare interesse. Credo sia principalmente perchè tutto è ciclico. Fondamentalmente è un periodo di “revival”. Credo anche che la nostra generazione sia abbastanza forte economicamente, quindi ha la possibilità di comprare la “nostra” musica quando è disponibile, ed attraverso Internet sta diventando sempre più a portata di mano. E dato che molti CD al giorno d’oggi sono pre-registrati o addirittura registrati completamente in piccoli studi di proprietà dell’artista e/o del produttore, escono un gran numero di CD nuovi di questi tempi. Io credo che alla gente piaceranno sempre i pezzi coinvolgenti e orecchiabili. E nell’AOR ce ne sono un sacco.
A volte, soprattutto ultimamente, si assiste a reunion di gruppi dal passato non eccelso (e quindi tale da non giustificare commmercialmente l’operazione). Credo che il P2P o più in generale la rete possa giocare un ruolo importante in questo tipo di situazioni, così come, naturalmente, essere decisiva per le band senza contratto. D’altra parte è innegabile anche l’aspetto negativo della vicenda, che poi è quello che vine messo più in risalto.
La vostra opinione in merito e sulle soluzioni adottate (in particolare sui CD anticopia che, se sei fortunato, si sentono solo al PC)?
Come detto, credo che Internet sia stata un’ottima cosa per i Vagh. Anche se certamente è difficile non oltrepassare quella linea dove una buona promozione si trasforma nell’essere sfruttati. Ho tirato fuori 15.000 euro di tasca mia per registrare e pubblicare “Sands Of Time”, e sicuramente voglio vendere più dischi possibile. E questo non è facilissimo, con tutti i programmi di file-sharing e la masterizzazione. Riguardo alle protezioni… stanno uscendo molti sistemi, ma soltanto in futuro potremo dire se avranno successo oppure no. Personalmente credo che in futuro ci sarà sempre più musica disponibile per lo scaricamento online dietro pagamento di una piccola somma. Tutto in modo legale.
Vedi, il fatto è sempre quello, tutti vogliono essere pagati per il loro lavoro. Insomma, le chitarre e tutto il resto non sono mica gratis…
Ok, grazie per il tempo concessoci, spero di risentirti al più presto per il nuovo lavoro. Ti lascio
ora spazio per qualsiasi altra cosa tu abbia voglia di dire ai nostri lettori!
Vorrei prima di tutto ringraziare te, Vincenzo, per avermi dato l’opportunità di comunicare con i vostri lettori. L’unione che si crea fra gli hard rock fans di ogni dove è una cosa fantastica. Credo che i metallari siano probabilmente il pubblico più fedele che ci sia! Vi invito tutti a visitare il nostro sito www.vagh.net e magari a lasciare un messaggio nel guestbook!
Spero di potervi incontrare in tour un giorno!
Heavy greetings dai VAGH!