Vado sempre orgoglioso della nostra realtà musicale, metal e non, perchè finchè ci sono gruppi validi che, tra le mille difficoltà, riescono a pubblicare un album scritto e suonato col cuore perchè ci dobbiamo lamentare?
I Valas sono uno dei gruppi nostrani che fa parte di quella categoria di gruppi di cui andare orgogliosi. Grintosi, dinamici e con tante idee in testa che nulla hanno da invidiare ai numerosissimi gruppi prog metal americani o del nord europa.
Se poi consideriamo che sono sostenuti da una altrettanto valida etichetta nostrana, la nota Lucretia Records, il “Made In Italy” è così completo.
Ma parliamo di “Spleen”. In questo secondo lavoro in studio Francesco Ferreri e soci non si sono voluti mettere fretta nella scrittura dei brani, nulla è lasciato al caso: dai passaggi più complicati e variegati rispetto al precedente “A Grace From Unreality” alla produzione molto più accurata.
Rispetto al debutto è evidente anche la maturità in sede esecutiva dei componenti il gruppo, già solo il cantante, già bravissimo, qui è quanto mai impeccabile (fate attenzione… in Boungazer non è Geoff Tate che canta!).
Sezione ritmica assolutamente precisa, non a caso Di Salvia è anche il batterista dei Node, tastiere mai eccessivamente invadenti ma perfettamente inserite, chitarre corpose.
Il susseguirsi dei brani è fortemente omogeneo, non ci sono brani che tagliano l’armonia dell’album, ma proseguono con evidente naturalezza.
Bellissime la già citata “Boundgazer, perfetta come apripista, “While The Autumn Dies” tanto semplice quanto efficace, la dinamica “Close To Him” ma anche e soprattutto la grintosa e veloce “Only With My Art”.
Diciamo che i Valas scoprono un’altro asso dal loro lotto di carte, chissà che non facciano un poker prima o poi. Un gran bel lavoro.