Ci sono band che hanno fatto la storia.
Alcune dopo aver cambiato il corso della musica hanno continuato a sfornare capolavori per l’intera durata della propria carriera. Mi riferisco a gente come Rush, Pink Floyd, Slayer, Death.ecc.
Altri, dopo i fasti degli albori, hanno cominciato ad incidere dischi di mestiere,ma ancora carichi di classe e talento. Vedi Deep Purple e AC/DC.
Infine ci sono band che hanno firmato capisaldi di un genere, a volte addirittura inventandolo da zero e dandogli un nome, come fecero i Venon di “Black Metal”, perdendo poi ogni briciolo di creatività, sfornando album scontati, derivati ed autocelebrativi. Ed è proprio a questo ultimo gruppo che fanno parte i Venon (insieme ai…..Metallica?).
Capolavori di marciume nero, di thrash grezzo che più grezzo non si può, come “Welcome to Hell” ed appunto “Black Metal” non saranno più raggiunti dalla band di Cronos. Lo spazzino di Newcastle sembra non aver davvero più niente da dire da almeno quindici anni.
Lo stile è sempre quello, rock’n’roll alla Motorhead, più veloce e thrasheggiante, con l’inconfondibile voce do Cronos che urla versi carichi di infantili cliché.
I riffs sono scontati, le ritmiche piatte e gli arrangiamenti al limite del ridicolo. Se venticinque anni fa aveva un senso, ora non lo ha davvero più.
Perchè qui è proprio la magia del passato che manca,la cattiveria, l’irriverenza. L’album è falso, costruito, preparato a puntino per offrire quello che la gente si aspetta.
Peccato che in realtà ormai nessuno aspetta più i Venom.