“Accepting Denial” rappresenta molto bene cosa sta accadendo al filone nu metal. Sta morendo.
Attivi dal 2002, i Vert ci provano ora con questo album di debutto che, va detto, non ha nessuna peculiarità per la quale essere ricordato. Tutto è assolutamente derivativo, banale, ordinario e la prestazione vocale di Steve Braund è di quelle che lasciano il segno in negativo, totalmente anonima ed alla continua ricerca della giusta intonazione. Dal canto loro, i cinque musicisti ci provano un po’ in tutti i modi, alternando pezzi carichi di groove (“Echo”, “Reducer”), semi-ballad (“Feeling”) e brani più diretti e cattivi come l’inutile “Room For One More”. Il risultato, però, è fondamentalmente sempre lo stesso: brani scialbi e sbadigli a profusione. Non c’è un pezzo, in questo “Accepting Denial”, che possa essere menzionato in qualità di rappresentate delle qualità della band.
In questo senso, ogni tassello di questo lavoro non fa che confermare l’ipotesi iniziale da cui si è partiti: il nu metal sta lentamente ed inesorabilmente morendo.