Per un sostenitore come me degli Asia avere avuto la possibilità di parlare con Geoff Downes, mente e fondatore del gruppo, a proposito del suo ultimo progetto con l’altra mente e fondatore degli Asia, è stato un enorme onore.
Gentilissimo e cordiale Geoff ci ha rivelato parecchie cosette interessanti.
Questo è un grande periodo per te. Sei coinvolto in parecchi progetti paralleli. Il più importante di questi è la collaborazione con John Wetton per l’album ICON. Ci puoi spiegare come è nata questa collaborazione?
E’ nata come idea nella prima parte dell’estate scorsa. Quando ci sedemmo a tavolino per scrivere di nuovo insieme è stato molto positivo per noi.
Tu e John avete lavorato parecchio tempo fa per un altro album. Quali sono le differenze rispetto quell’album?
Il primo album a titolo Wetton/Downes era una collezione di canzoni che avevamo scritto durante gli anni ottanta e che non erano state utilizzate per gli Asia.
Pensammo che fosse interessante metterle insieme in un album. Il nuovo album “Icon” è invece stato scritto appositamente per il nuovo progetto che avevamo in mente.
“Icon” mi riporta indietro al periodo degli Asia con Wetton. La mia impressione è corretta?
Penso che non sia casuale che i nuovi brani suonini in quel modo, e che quindi riportino un’impronta di quel periodo degli Asia. Nonostante tutto il nuovo materiale ha usufruito di originalità e maturità.
Non ho i testi dell’album nella mia copia promozionale, ma ho cercato di capirli: li ho trovati molti imtimisti. Di cosa parlando io testi?
In breve, in larga parte parlano delle esperienze che sia John che io abbiamo avuto nella nostra vita personale. Altre parlano di cose metafisiche. E’ difficile descrivele o separarle dalla musica delle canzoni. Ma credo che possano descrivere in breve le nostre vite.
Se dovessi scegliere una canzone, quale sceglieresti e perchè?
Penso che “I Stand Alone” sia il brano che meglio descrive lo stile di scrittura delel canzoni di Wetton e Downes.
Ho sempre notato una grande collaborazione tra i musicisti si Rock Progressivo. Wetton da parecchio tempo non è più il cantante degli Asia e le vostre carriere si separarono, ma la vostra amicizia sembrerebbe la stessa degli Ottanta. Sbaglio?
John ed io perdemmo i contatti per un certo periodo dopo il periodo con gli Asia, ma ho sempre pensato che in un modo o in un altro ci saremmo riuniti come gruppo per scrivere della musica. E’ una combinazione che abbiamo trovato essere molto naturale.
Ho trovato “Icon” molto buono. Per un “vecchio” fan degli Asia, questa collaborazione è stato un ritorno al 1982. Ho notato che anche i giovani conoscono i vecchi album degli Asia, cosicchè i vostri sostenitori sono sia giovani che adulti. Cosa ne pensi di ciò?
E’ bello che la nostra musica possa adattarsi sia ad un pubblico giovanile che ad uno più maturo. Quando uscì il primo album degli Asia era un album per i ragazzi della fase adolescenziale americana. Ok, questi ragazzi sono poi cresciuti, ma credo che la buona musica resti adatta per le generazioni di tutti i tempi.
Qui in Italia gli Asia sono molto noti e tu e John avete firmato per una importante etichetta italiana, Frontiers Records. Cosa ne pensi del loro supporto?
Abbiamo avuto un folle entusiasmo dimostrato dalla nostra etichetta italiana nei confronti del progetto “Icon”. E’ grandioso avere questo entusiasmo dietro di noi, e siamo fiduciosi di avere un grande lavoro di squadra per l’album.
Presto uscirà in Europa un maxi-singolo contenete canzoni dai primi album con gli Asia. E’ solo un regalo ai sostenitori europei?
Si. Da un lato è un volere ringraziarli, e anche da una visione differente delle canzoni che ci hanno resi famosi nel 1982/1983. Abbiamo cercato di renderle un po’ differenti come anche versioni differenti delle canzoni contenute in “Icon”.
Tornando a parlare delle collaborazioni, ho ascoltato l’album di Steve Thorne e ho notato il tuo nome tra gli ospiti. Cosa ci puoi dire di quell’album?
Quando stavamo registrando “Icon” in Southampton, UK, Steve stava registrando il suo album nello stesso studio e lui è un grande amico di Rob Aufrey che è anche l’ingegnere del suono nel nostro album. Mi chiesero se potevo suonare un solo in una delle canzoni, e mi sentii obbligato. E’ un album delizioso e interessante.
E cosa mi dici dell’album di Enrique Iglesias?
Trevor Horn stava producendo un paio di canzoni per quell’album e mi chiese di suonare le tastiere di quei brani. Lo feci in Gennaio nello studio di Trevorn nel Surrey. Non ho mai incontrato Enrique, ma sono un suo sostenitore: ho amato il suo ultimo album “Escape”. Credo che il nuovo non uscirà prima della fine di quest’anno.
Puoi dirci qualcosa a proposito della tua strumentazione, per i nostri lettori-tastieristi?
Di recente sto usando parecchio tastiere virtuali, generate da “plug-in” per computer che emulano quelle classiche come Prophets, Moogs, Arps, Rhodes, ecc. Mi piace avere una grande tastiera sul mio portatile, veramente forte. Ma sul palco, generalmente utilizzo molto Korgs e Rolands che sono funzionali e programmabili, e rendono il lavoro molto semplice.
Cosa hai comprato / stai ascoltando ultimamente? Quali gruppi suggerisci?
Sono un grande sostenitore sia di Craig David che di David Gray. Bravi autori che ascolto spesso.
Ho parecchie cose da chiederti ancora, ma non vorrei disturbarti troppo. Ti lascio uno spazio per dire ai nostri lettori quello che vuoi.
Spero vivamente che vi piaccia il nuovo album “Icon”. L’abbiamo pubblicato con cura e amore, ed è stato grandioso lavorare nuovamente con John. Spero che possiamo creare nuova musica da qui in avanti.
Ti ringrazio molto per la deliziosa chiaccherata, Geoff. Ciao.
Ciao, e spero di incontrarti presto.