“Fuori da schemi predefiniti, la musica degli Yggdrazil è libera…”. Così recita la biografia promozionale che accompagna questo “Settimo Grado Di Separazione” e così, in effetti, si presenta la proposta di questa giovane band nostrana. Attingendo a più riprese da ampi settori del rock e del metal, oltre che dal contesto progressive e folk, gli Yggdrazil mettono in mostra una bella dose di personalità, nonostante alcuni passaggi di questo lavoro, alla lunga, risultino piuttosto sconclusionati e privi di vitalità. Quello che riesce meglio ai nostri, comunque, è miscelare assieme vari tipi di sonorità e disparate influenze musicali, ottenendo un contesto sonoro decisamente atipico e di difficile catalogazione. Seguire le sorti di un demo-cd così ambizioso come questo “Settimo Grado Di Separazione” è francamente piuttosto difficile, anche perchè la durata complessiva dell’opera supera abbondantemente i quaranta minuti di durata. Non facilita il compito la prestazione vocale del singer Graziosi, sicuramente spiazzante nei suoi rimandi poco ortodossi, ed un processo di songwriting che si dimentica, spesso e volentieri, di tutto quanto sia routine in ambito musicale. Citare un brano rappresentativo che descriva al meglio la compagine è davvero arduo, tanto vasto è il raggio d’azione in cui si muovono gli Yggdrazil. Contestualizzare poi il tutto con una votazione numerica è quantomeno improbabile, in questi casi è bene prendere atto delle volontà della band e lasciare campo libero a chiunque sia incuriosito dalla singolarità della proposta in esame. Un lavoro che trascende l’ordinario e che oscilla costantemente tra onanismo e genialità…