Tornano i californiani Zebrahead con il quinto lavoro in studio, a ormai alcuni anni dal successo planetario di ‘MFZB’.
‘Phoenix’ non cambia di certo la formula di base del quintetto di Orange County, impegnato per l’ennesima volta con un punk rock melodico che non disdegna lievi incursioni metal. Portacolori quindi di un sound allegro e spensierato, gli Zebrahead fanno parte di quello stesso carrozzone in cui trovano ospitalità le ultime incarnazioni commerciali di Offspring e Green Day e la verve adrenalinica dei sempre divertenti Millencollin. Ai nostri, comunque, va riconosciuto un uso piuttosto personale di vocals in tinta rap, soluzioni davvero al limite del metal (‘Hmp’, ‘Ignite’) e un ottimo chitarrista come Greg Bergdorf che soprattutto in fase solista da una grossa mano alla compagine. Il resto lo fanno le composizioni di questo ‘Phoenix’ e i tempi pressoché nulli di assimilazione di una proposta musicale genuina e irriverente come questa.
Prodotto da Howard Benson (Daughtry, POD, Adema) e Cameron Webb (Motorhead, Tenacious D), ‘Phoenix’ si dimostra un lavoro in linea con quanto di buono proposto dagli Zebrahead in passato, anche se difficilmente il successo commerciale di ‘MFZB’ verrà bissato in questa occasione.
L’album, infatti, è un tantino troppo prolisso e le sedici composizioni presentate sono davvero eccessive per un il contesto punk rock… per il resto nulla da eccepire.